La Nuova Sardegna

CAGLIARI. La Sardegna ha una percentuale di imprese guidate da donne superiore a quella nazionale fino a conquistare il quarto posto nella classifica che mette a confronto le venti regioni. A confermarlo è una recente indagine dell’Unioncamere, che ha preso in esame le iscrizioni nel registro delle imprese. Nell’isola, alla fine dell’anno scorso, le imprese al femminile erano il 22,9 contro una media del 21,9, e la tendenza a un distacco ancora maggiore è in aumento nel primo trimestre di quest’anno. Il settore in cui l’imprenditoria femminile si conferma leader, anche in Sardegna, quello dell’istruzione e dei servizi sociali. Negli asili nido privati e nell’assistenza agli anziani, ai disabili e ai minori, le imprenditrici superano l’80 per cento delle aziende in attività, lasciando poco o nulla alle aziende in cui in testa c’è invece un manager..

Con questi numeri, la Sardegna è al quarto posto nella classifica nazionale dopo il Friuli Venezia Giulia (93 per cento), Molise (92) e Marche (89), lasciando alle spalle anche diverse regioni del Nord. Stando ancora al report dell’Unioncamere, l’imprenditoria femminile è in aumento non solo nel welfare, ma anche in altri settori economici. Ad esempio sono aumentate le aziende e che si occupano di turismo, ristorazione, agricoltura, manifatturiero e compravendite immobiliari. Stando all’ultimo quadrimestre del 2019, è anche sempre più bassa l’età media delle donne imprenditrici, intorno ai 30 anni, aprono una loro attività imprenditoriale. Stando ancora al dossier di Unioncamere, il fenomeno delle manager sarebbe in aumento soprattutto grazie ai contributi mirati previsti dai piani europei per lo sviluppo economico e sociale e soprattutto dagli interventi mirati delle Regione. Stando sempre allo stesso report, infine, è in in crescita anche la percentuale delle donne laureate che aprono una loro attività.