La Nuova Sardegna

Coronavirus, prosegue l’emergenza: a Paulilatino 5 famiglie in isolamento

Claudio Zoccheddu
Coronavirus, prosegue l’emergenza: a Paulilatino 5 famiglie in isolamento

Il sindaco ha invitato 15 persone a rinchiudersi in casa, ma continuano i falsi allarmi in tutta l’isola e l’economia rischia il blocco

28 febbraio 2020
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SASSARI. Il virus, per il momento, è tra le poche cose che ancora mancano. Il resto dell’elenco invece è praticamente al completo anche in Sardegna. Non è ancora partita la corsa all’approvvigionamento alimentare, forse perché le dispense dei sardi non temono nemmeno le pandemie (vere o ipotetiche che siano) ma c’è la psicosi del contagio, verificabile negli scaffali delle mascherine da carpentiere delle ferramenta di tutta l’isola, c’è l’estremo stato di allerta, verificabile nei due aeroporti attualmente attivi in Sardegna, ci sono gli attacchi degli spostati a piede libero contro gli untori dagli occhi a mandorla (poco importa la reale provenienza, l’importante è prendersela con qualcuno), verificabili in troppe strade dell’isola, e adesso ci sono anche i sindaci che, tra il vedere e il non vedere, consigliano ai compaesani di chiudersi in casa se reduci da un viaggio nelle regioni italiane interessate dal contagio del coronavirus o, peggio ancora, se in arrivo dall’estremo oriente. Manca il paziente zero ma l’allerta è altissima.

Falsi allarmi. Uno dei casi più recenti riguarda un marinaio in servizio su un traghetto della compagnia Sardinia Ferries che ieri è arrivato a Golfo Aranci. Il marittimo manifestava disturbi respiratori ed è stato sbarcato per essere sottoposto agli esami che hanno dato esito negativo. Rientrato l’allarme, l’uomo è stato riaccompagnato in traghetto ed è ripartito. Sono tantissimi i paesi dell’isola da cui, nel giro di poche ore, sono arrivate indiscrezioni su casi di isolamento volontario. Molti non sono stati confermati, altri sono stati bollati come episodi di psicosi collettiva gonfiati dall’uso smodato dei social network o delle applicazioni di messaggistica da cui rimbalzano file audio di persone che raccontano il contagio (che per fortuna non c’è) o che indicano con precisione i portatori del coronavirus allegando all’indiscrezione anche le generalità dei fantomatici contagiati. In altri casi, invece, qualcosa è successo realmente, anche se si tratta di semplici misure precauzionali.

Famiglie in isolamento. A Paulilatino ci sono 15 persone, appartenenti a cinque nuclei familiari diversi, che vivono isolamento da qualche giorno. «È stata un’iniziativa concordata con la Asl – spiega il sindaco, Domenico Gallus – dopo che alcuni dei loro familiari sono rientrati paese dopo essere stati nelle giorni del nord Italia interessate dalla diffusione del covid-19. Come sindaco sono anche il responsabile della salute pubblica e mi sono sentito di invitare queste persone a completare la quarantena, per evitare ogni tipo di problema. Loro hanno compreso la situazione e si sono resi disponibili e in alcuni casi hanno architettato sistemi di contenimento quasi perfetti. I compaesani hanno reagito a modo loro, anche con ironia, ma tutti sanno che non c’è nulla da temere perché non si tratta di infezioni ma di semplice prevenzione», conclude Gallus.

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I controlli. Negli aeroporti la temperatura di ogni passeggero in arrivo, da qualsiasi destinazione, viene controllata dai volontari armati di termometro a infrarossi. In caso di necessità, nei due scali attualmente attivi in Sardegna, sono stati allestiti anche due presidi sanitari temporanei in grado di accogliere i passeggeri la cui temperature corporea è sospetta. Nei porti la situazione è un po’ più complicata ma lo sbarco “libero” diventerà presto un ricordo nei porti di Cagliari, Porto Torres, Santa Teresa Gallura (per i collegamenti con la Corsica), Golfo Aranci e Olbia dove presto ogni presidio sanitario verrà dotato di termoscanner.

Aiuti alle imprese. Per il momento chi paga il prezzo più altro potrebbe non essere direttamente legato alla diffusione del covid-19. La paura del contagio e la psicosi collettiva generata dalle notizie che si rincorrono in tutto il mondo potrebbero essere un danno letale per le imprese e per il commercio in generale. «Gli alberghi segnano un preoccupante aumento di cancellazioni delle prenotazioni, aggiungendo un danno al danno creato dall’incertezza sulla continuità territoriale – spiega il presidente di Confcommercio, Alberto Bertolotti –, ma anche le attività di ristorazione ed i locali di intrattenimento, in cui la psicosi del contagio e la martellante campagna di informazione trovano terreno fertile prima ancora della patologia stessa seguiranno il trend che si sta verificando nel resto d’Italia con una flessione del 50 per cento. Di fronte ad una situazione eccezionale sono necessarie responsabilità e misure eccezionali, come la sospensione della riscossione delle rate di mutui e finanziamenti, nonché il posticipo, al 30 settembre della valuta degli interessi in riscossione prevista al 30 marzo». Dopo l’appello alle banche, arriva quello dei sindacati confederali alla Regione: «Per fare il punto sull'adozione delle più opportune misure di prevenzione e di tutela per tutti i lavoratori e le loro famiglie, con particolare riguardo a quelli impegnati nella garanzia dei servizi pubblici essenziali, ma anche a quanti operano nei servizi privati di prossimità a contatto con il pubblico e in uffici, cantieri e aziende con un certo grado di assembramento di persone».

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