La Nuova Sardegna

Primo bilancio targato Bper clienti e raccolta in crescita

di Giuseppe Centore
Primo bilancio targato Bper clienti e raccolta in crescita

Perdita d’esercizio per 25 milioni, pesano tre operazioni straordinarie Gli incentivi all’esodo per il personale e le rettifiche dei rischi costati 130 milioni

07 marzo 2020
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CAGLIARI. Il consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna, riunitosi sotto la presidenza di Antonello Arru, ha definitivamente licenziato il bilancio d’esercizio e il consolidato per il 2019.

I numeri sono quelli già approvati lo scorso 4 febbraio e disegnano un Banco in grado di effettuare una robusta “pulizia” interna dei suoi crediti anche se tutto ciò ha comportato una perdita a due cifre nel conto economico. Un dato non negativo, perché lo scorso anno l’utile era stato ben più consistente.

Il primo bilancio del Banco targato per intero Bper, la Popolare dell’Emilia Romagna detiene praticamente la totalità delle azioni del Banco, si chiude infatti con una perdita d’esercizio di 25 milioni (a fronte di 91 milioni di utile del 2018), dovuta a tre fattori: il primo riguarda il piano di razionalizzazione degli organici che ha comportato un onore straordinario di 57,7 milioni; il secondo attiene alle rettifiche di valore nette per rischio di credito per 84 milioni (60 in più dello scorso anno); il terzo è la svalutazione integrale del contributo di 3,2 milioni per l’intervento su Carige.

Oltre al personale, costo straordinario nel 2019 e non certo ripetibile nel 2020 (che dovrebbe registrare invece un forte calo del costo del personale per l’istituto), l’elemento più importante, che dà l’idea della vigorosa cura sui conti compiuta dal cda del Banco è l’aumento delle rettifiche, per ulteriori 60 milioni rispetto al 2018 per i crediti deteriorati, di fatto inesigibili, che sono un peso per le banche e che rappresentano in termini di indice uno dei parametri più preziosi per capire lo stato di salute degli istituti di credito.

In questo ambito l’intervento di razionalizzazione sul bilancio è stato incisivo. I crediti netti deteriorati si riducono del 14 per cento (-81 milioni), le sofferenze nette in un solo anno sono calate del 20,9 per cento (-65 milioni). Il rapporto tra le sofferenze nette e il totale dei finanziamenti verso la clientela è arrivato al 3,3, ben inferiore alla media nazionale. Questi valori, nel loro insieme indicano la preparazione di una cessione di un nuovo stock di Non Performing Loans, i famigerati Npl, i crediti inesigibili, che le banche “impacchettano” e vendono a società specializzate, ad un valore reale ben inferiore al valore nominale. Una operazione di pulizia molto apprezzata dai mercati, dalle società di rating e dalla stessa Banca Centrale Europea. I risultati della gestione indicano una crescita della raccolta, che sale a 15,4 miliardi di euro con un incremento del 13,9 per cento sul 2018. I finanziamenti netti verso la clientela arrivano a 7,6 miliardi anche qui incrementati rispetto allo scorso bilancio. Sul lato del credito, le variazioni di crescita più significative riguardano i mutui casa, con un nuovo erogato di 440 milioni (+11 per cento rispetto allo scorso anno), mentre nella raccolta si registrano aumenti del 12,3% nella diretta e del 16,9% nella gestione del risparmio. Infine altri due dati sul versante patrimoniale: l’aumento delle riserve, da 460 a 509 milioni, e l’incremento del fondo per rischi e oneri, quasi raddoppiato in un anno. Positiva secondo la nota del cda del Banco l’acquisizione di 31 mila nuovi clienti, che fa salire il numero complessivo ad oltre 640 mila.

«Il bilancio 2019 – dichiara ildirettore generale del Banco Giuseppe Cuccurese – si chiude nel segno della continuità e conferma la grande solidità patrimoniale, tra le migliori del sistema, la buona crescita dei ricavi, il miglioramento della qualità del credito e una buona dinamicità dell’andamento commerciale».

Il risiko bancario, solo sospeso dal virus potrebbe vedere coinvolto indirettamente il Banco, perchè la capogruppo Bper, se l’offerta pubblica di scambio Intesa-Ubi andasse a buon fine, si ritroverebbe con ben 400 filiali in più. E il gruppo di cui il Banco fa parte si ritroverebbe quarta forza nel mondo bancario nazionale. E qualcosa di più in quello della bancassicurazione.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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