La Nuova Sardegna

Messaggi hard a una 14enne scoperta rete di adescatori

di Luciano Onnis
Messaggi hard a una 14enne scoperta rete di adescatori

Una ragazzina del Cagliaritano riceveva richieste e immagini spinte sui social La polizia postale arresta un veneziano, altri sette denunciati nell’operazione  

08 marzo 2020
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CAGLIARI. C’era una quattordicenne del Cagliaritano fra le vittime di un giro di materiale pedopornografico che aveva allungato i suoi tentacoli in tutto il territorio nazionale. Il coraggio e il buon senso della ragazzina, tempestata di messaggi a sfondo sessuale e di fotografie pornografiche, sono serviti a incastrare alcuni dei più attivi adescatori di minori sui social: gli uomini del compartimento di Cagliari della polizia postale e delle telecomunicazioni, a conclusione di complesse indagini, ha arrestato un 33enne residente in provincia di Venezia e denunciato altri sette soggetti nelle province di Bologna e di Napoli. Il primo è accusato di detenzione di materiale pedopornografico e di adescamento di minori sui social, mentre quelli deferiti in stato di libertà devono rispondere solo del secondo reato.

Le indagini della polizia postale di Cagliari, che ha interessato diverse regioni italiane, è iniziata nel momento in cui la 14enne di un centro dell’hinterland cagliaritano, esasperata e spaventata dai continui messaggi a sfondo sessuale e di foto pornografiche che riceveva sulla più frequentata piattaforma social da utenti sempre differenti e a lei sconosciuti, ha raccontato tutto in famiglia. Non c’è stata esitazione, i genitori e la ragazzina si sono presentati in questura per denunciare il fatto e da lì invitati a raggiungere immediatamente la sede del compartimento della polizia postale in via Simeto. Gli investigatori hanno ascoltato la 14enne e acquisito i messaggi hard e foto pornografiche contenuti nel suo smartphone.

È scattata così l’operazione Sickboy che nei suoi sviluppi informatici ha portato il personale specializzato della Polpost ad allargare le indagini su utenze telefoniche mobile agganciate dagli investigatori in diverse aree del territorio nazionale. In particolare in provincia di Venezia, dove portavano le tracciature degli sms ricevuti dalla ragazzina sarda. Nella giornata di mercoledì scorso è giunto il momento di chiudere il cerchio sugli adescatori, con la collaborazione dei compartimenti polpost di Venezia, Bologna e Napoli: sono state eseguite otto perquisizioni domiciliari, personali e veicolari delegate dall’autorità giudiziaria cagliaritana nei confronti di altrettanti soggetti intestatari di utenze fisse e mobili attraverso le quali venivano effettuate le connessioni ai profili social utilizzati per chattare con la minore residente nel Cagliaritano.

Le perquisizioni informatiche effettuate nell’immediatezza dagli specialisti della Polpost hanno consentito di rilevare evidenti reati di adescamento di minore e possesso di materiale pedopornografico da parte del 33enne veneziano, mentre per gli altri sette “perquisiti” sono state trovate prove di adescamento di minori.

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