La Nuova Sardegna

Pulizie, le restrizioni paralizzano il comparto

Pulizie, le restrizioni paralizzano il comparto

La chiusura di molte aziende private ha messo in ginocchio le imprese I dipendenti: lavoriamo con l’incubo contagio. E l’estate si annuncia disastrosa

26 marzo 2020
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SASSARI. Commesse in calo per quelle relative al lavoro nelle attività commerciali o negli studi privati. Il virus ha colpito anche le imprese di pulizie, che reggono grazie agli appalti nel settore pubblico e gli appalti sottoscritti con i condomini. E si lavora con la paura addosso, quella di entrare in ambienti che potrebbero nascondere insidie dal punto di vista sanitario, quella di essere visti a loro volta come dei pericoli. Chiaro che occorre vincere i timori, andare avanti e prendere ogni precauzione, perché mai come ora l’igiene è un punto fermo.

Ma sono tante le attività in totale fermo biologico che non hanno momentaneamente bisogno degli addetti alle pulizie. «Sta saltando il lavoro con i privati, come ad esempio ristoranti, o studi dentistici, che hanno dovuto fermarsi – dice Patrizia Cabizzosu, titolare della ditta Stella, di Sassari – Per il resto non è cambiato nulla, continuiamo ad andare tutti i giorni regolarmente al lavoro nella maggior parte delle sedi con cui abbiamo sottoscritto un accordo». Naturalmente hanno dovuto adattarsi alle esigenze legate all’emergenza sanitaria: «Le nostre dipendenti si recano sul posto con le mascherine e i guanti, usando più prodotti disinfettanti, ad esempio per gli ascensori, per le maniglie delle porte. Ci chiedono di usarli con maggiore attenzione, noi utilizziamo soprattutto la candeggina o prodotti a base alcolica».

La titolare ha dovuto sfogliato il decreto per capire come muoversi: «Per tipologia la nostra rientra tra le attività tenute a non sospendere. Anche se adottiamo tutte le cautele, dobbiamo fare i conti con una certa dose di paura da parte delle dipendenti. Ragazze, dobbiamo andare avanti, gli ho detto. Se non c’è un divieto non possiamo fermarci. Diversi amministratori di condomini – spiega Patrizia Cabizzosu – ci hanno proposto di passare una volta alla settimana invece che due, ma lo stop no: non si può tralasciare l’aspetto delle pulizie. Anzi, in particolare nei condomini, mi hanno chiesto un occhio di riguardo sotto il profilo della disinfezione. Il materiale di protezione usato viene cambiato regolarmente. All’ora di pranzo finiamo e la sera possiamo stare anche noi al sicuro a casa. La sera facciamo solo straordinari».

Qualche pensiero cupo lo suscita il futuro: il turismo è in blocco e questa situazione potrebbe compromettere parte del business. «Da aprile-maggio ho sempre lavorato parecchio con le ville, ad Alghero, Castelsardo, Stintino, ma non sappiamo cosa succederà». Se i turisti non arrivano a occupare le seconde case e nemmeno i proprietari sardi possono spostarsi, sono guai in vista. «Io spero che con aprile questo disastro finisca» conclude Patrizia .

«Qualche attività privata che ha dovuto fermarsi ci manda, quando si ricorda, la mail per disdire gli incarichi fino a nuove disposizioni – spiega Paola Sanna della ditta Paser di Sassari – Negli uffici, per quanto con gli sportelli chiusi al pubblico, si continua a lavorare e quindi il nostro servizio è necessario. Ad esempio, nei Comuni, nelle sedi ministeriali, negli uffici tributari. Ma anche diverse attività private proseguono, senza contatti con l’esterno. Ci sono richieste attenzioni particolari, mascherine e guanti, anche se comunque lavoriamo soprattutto la mattina presto e non ci si incontra con gli impiegati. Usiamo varecchina diluita e alcol, prima meno utilizzati e tornato di moda. E comunque prodotti specifici per sanificare, come ci viene richiesto. Paura? Sicuramente sì. Ma sappiamo di dover andare avanti e lo facciamo seguendo le norme di sicurezza. Lavorare in preda al panico non si può». (a.palm)

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