La Nuova Sardegna

Coronavirus, una famiglia di Sorso intrappolata in Romania: «Vogliamo tornare a casa»

Gian Mario Fazzi con la moglie: è bloccato anche insieme ai due figli in Romania
Gian Mario Fazzi con la moglie: è bloccato anche insieme ai due figli in Romania

Bloccati a Costanza, una città turistica sul mar Nero. «Nessun volo per l’Italia, l’ambasciata non risponde e in strada ci sono i soldati»

28 marzo 2020
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SASSARI. Doveva essere una vacanza sul Mar Nero, in una delle città turistiche dalla Romania ancora lontana dalle rotte del turismo di massa. Il problema è che, adesso, il viaggio non prevede più una data di ritorno e, così, una famiglia di Sorso, quattro persone, si trova bloccata a Costanza da giorni senza avere alcuna informazione su come possa rientrare in Sardegna.

«Siamo partiti prima che in Italia e in Europa iniziassero i problemi legati al Coronavirus – spiega Gian Mario Fazzi –. Saremmo dovuti rientrare in Sardegna il 22 marzo ma il nostro volo è stato cancellato. Io sarei dovuto rientrare al lavoro il 23 ma non avendo alternative ho prenotato un altro volo, il 5 aprile, sempre con Wizzair, che ho già scoperto essere stato annullato. Nel frattempo ho chiesto indicazioni all’ambasciata italiana a Bucarest, che non è troppo lontana da Costanza, ma non ho avuto alcuna risposta. L’unica cosa che si può trovare sul sito internet è l’elenco dei voli Alitalia in partenza. Ne indicano diversi ma poi, se si controlla sul sito della compagnia o in aeroporto, si scopre che sono stati tutti annullati».

La storia è simile a quelle già raccontate da tanti sardi bloccati in diversi paesi europei che si sono trovati a superare ostacoli burocratici e fisici quasi sempre insuperabili. Gian Mario non fa eccezione: «Mentre provavo a verificare se ci fossero dei voli in partenza e mentre continuavo a cercare un contatto con l’ambasciata, ho provato a capire se la Regione potesse fare qualcosa. Sapevo che ci sarebbe servita l’autorizzazione regionale per partire da Roma ma il nostro problema era più complesso. Dopo tanti tentativi al telefono, finalmente ci ha risposto un funzionario che si è impegnato per provare a risolvere la situazione ma la verità è che le situazioni come la nostra dovrebbero essere prese in carico dai consolati, ce lo hanno confermato anche dalla Farnesina, ma il Consolato non risponde». L’idea che all’improvviso il Consolato italiano si faccia vivo per organizzare il volo di ritorno sembra sempre più improbabile, nonostante gli italiani bloccati in Romania siano tanti.

L’attesa, poi, inizia a diventare complicata. «Anche la Romania ha iniziato al fase di lockdown e qua è tutto chiuso. Hanno chiuso anche gli alberghi. Per fortuna siamo riusciti a trovare ospitalità a casa di alcuni amici sennò la cosa sarebbe stata sempre più complicata». Il clima è tranquillo ma il governo romeno non ha già scelto il modo per evitare disordini : «Da qualche giorno le strade sono presidiate dall’esercito che compare intorno a mezzogiorno e resta al lavoro per tutta la notte». Sicurezza prima di tutto, dunque. Ma anche la necessità di rientrare a casa già diventata una priorità: «Non sappiamo più cosa fare. Io, mia moglie e i nostri due figli non possiamo restare ancora a lungo. Ci sentiamo abbandonati. Chiediamo aiuto». (c.z.)
 

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