La Nuova Sardegna

Undici giorni fa il primo caso e una vittima

di Vincenzo Garofalo
Undici giorni fa il primo caso e una vittima

Il focolaio nella struttura è esploso rapidamente: la settimana scorsa altri due decessi “sospetti”

28 marzo 2020
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SASSARI. Un morto e trenta positivi fra anziani e operatori sanitari della Casa Divina Provvidenza di Sanluri, ottanta contagiati (63 ospiti e 17 lavoratori) a Casa Serena, a Sassari, dove la scorsa settimana è morta di coronavirus una ospite e nell'ultima settimana si sono registrati almeno due decessi sospetti su persone che non avevano fatto il tampone. Allarme anche a Bitti, con almeno una ventina di ospiti contagiati. Il Covid-19 ha invaso le case di riposo per anziani, che dopo i focolai scoppiati negli ospedali, rappresentano il nuovo allarme, in tutta l’isola. A Casa Serena, la casa di riposo di proprietà del Comune di Sassari e gestita dalla cooperativa Coopas, il primo caso positivo fra i 140 ospiti è stato registrato undici giorni fa, su una donna poi trasferita nel reparto di Malattie infettive dell’Aou. Da quel giorno l’emergenza è cresciuta con l’aumento dei contagiati, e molta paura fra il personale che si prende cura degli anziani. Sabato scorso, di notte, un gruppo di parenti degli ospiti si è presentato ai cancelli di via Zara per chiedere notizie dei loro cari, e sono dovuti intervenire polizia locale e carabinieri per mantenere la calma e convincere tutti a rientrare nelle loro case. Il sindaco Campus è intervenuto d’imperio, e in accordo con Ats ha assegnato una coordinatrice sanitaria e nuovi infermieri alla casa di riposo. Poi ha nominato una nuova impresa di pulizie, la Sdp Servizi, in sostituzione della Pfe Spa, che come spiega Palazzo Ducale, «ha abbandonato il servizio senza nessun preavviso». Tre giorni fa nell'istituto per anziani sono arrivati i medici dell’Esercito per eseguire i tamponi su ospiti e dipendenti.

Ieri i primi risultati, comunicati dal sindaco di Olbia Settimo Nizzi durante la conferenza stampa via chat con i giornalisti: sono contagiati dal coronavirus sessantatrè anziani e diciassette lavoratori. La situazione è allarmante: «Abbiamo capito sin da subito la gravità della situazione e gli almeno 63 positivi dichiarati dal sindaco Nizzi lo confermano», commenta il segretario territoriale della Fp Cgil, Paolo Dettori, «Inoltre, altra cosa grave, alcuni lavoratori mi hanno segnalato di essere in quarantena con sintomi compatibili ma di non avere fatto i tamponi. Cosa succederà la prossima settimana, quando finiranno l’isolamento fiduciario, se rientreranno al lavoro? Le istituzioni devono intervenire questa volta tempestivamente e fare loro i tamponi».

La situazione è altrettanto drammatica a Sanluri, come spiega il sindaco, Alberto Urpi: «Siamo in attesa di conoscere i risultati dei tamponi eseguiti su altri quattro lavoratori della casa di riposo, che sono in quarantena al loro domicilio», precisa il primo cittadino. «La buona notizia è che l’unico contatto fra la struttura di via Roma e l’altra casa di riposo gestita dalle stesse suore della Divina provvidenza, è un’operatrice che è risultata negativa al test Covid-19. Quindi ci sono speranze che il contagio non si estenda all'altro istituto», continua Urpi. «Attualmente alla Divina Provvidenza sono in servizio cinque operatori, tre dei quali positivi, senza sintomi. Abbiamo chiesto alle suore di organizzare dei turni di lavoro con nuovo personale per consentire a questi di riposarsi e in particolare ai due dipendenti non contagiati di non contrarre il virus».

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