Il premier va da Papa Francesco
Il capo del governo illustra i provvedimenti. Positivo il cardinale De Donatis
31 marzo 2020
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[FIRMA&LUOGO]di Manuela Tulli
<MC>CITTÀ DEL VATICANO
[TESTO]La preoccupazione per la gente più fragile, per le famiglie che già erano in difficoltà e che, a causa della pandemia, potrebbero subire un tracollo economico e sociale senza ritorno. Papa Francesco è preoccupato non solo per gli aspetti sanitari dell'emergenza coronavirus ma anche per quelli economici. Domenica ha parlato del rischio di un «genocidio» legato alla povertà e alla fame, come conseguenza della pandemia. E sarebbe stato questo il tema al centro dell'incontro con il premier italiano Giuseppe Conte che avrebbe illustrato al pontefice quanto il governo sta facendo perché nessuno resti indietro. Intanto il Covid ha colpito anche il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Roma, la diocesi del Papa. «Dopo la manifestazione di alcuni sintomi, è stato sottoposto al tampone per il Covid-19 ed è risultato positivo. È stato ricoverato al Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli», informa il Vicariato. Il pontefice ha ricevuto il Presidente del Consiglio nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in un clima molto cordiale. D'altronde Francesco aveva fatto già arrivare il suo sostegno a quanto stanno facendo le autorità, e più volte in questi giorni ha evidenziato la loro difficile missione di dover prendere anche misure non facili per il bene di tutti. In precedenza, il Papa e Conte si erano visti brevemente alla fine delle esequie del cardinale Achille Silvestrini, lo scorso 30 agosto e di lì a pochi giorni sarebbe nato il secondo governo del premier. La prima udienza in Vaticano era avvenuta l'anno prima, il 15 dicembre 2018. A confermare le preoccupazioni del pontefice per i più poveri è anche il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia: «Il Papa mi ha confidato la sua doppia preoccupazione: nel presente come aiutare soprattutto i più deboli; per il futuro in che modo uscire rafforzati nella solidarietà, perché da questa crisi emerga un 'di più' di fraternità a livello globale», ha detto al termine dell'incontro che anche lui ha avuto ieri con Bergoglio.
<MC>CITTÀ DEL VATICANO
[TESTO]La preoccupazione per la gente più fragile, per le famiglie che già erano in difficoltà e che, a causa della pandemia, potrebbero subire un tracollo economico e sociale senza ritorno. Papa Francesco è preoccupato non solo per gli aspetti sanitari dell'emergenza coronavirus ma anche per quelli economici. Domenica ha parlato del rischio di un «genocidio» legato alla povertà e alla fame, come conseguenza della pandemia. E sarebbe stato questo il tema al centro dell'incontro con il premier italiano Giuseppe Conte che avrebbe illustrato al pontefice quanto il governo sta facendo perché nessuno resti indietro. Intanto il Covid ha colpito anche il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Roma, la diocesi del Papa. «Dopo la manifestazione di alcuni sintomi, è stato sottoposto al tampone per il Covid-19 ed è risultato positivo. È stato ricoverato al Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli», informa il Vicariato. Il pontefice ha ricevuto il Presidente del Consiglio nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in un clima molto cordiale. D'altronde Francesco aveva fatto già arrivare il suo sostegno a quanto stanno facendo le autorità, e più volte in questi giorni ha evidenziato la loro difficile missione di dover prendere anche misure non facili per il bene di tutti. In precedenza, il Papa e Conte si erano visti brevemente alla fine delle esequie del cardinale Achille Silvestrini, lo scorso 30 agosto e di lì a pochi giorni sarebbe nato il secondo governo del premier. La prima udienza in Vaticano era avvenuta l'anno prima, il 15 dicembre 2018. A confermare le preoccupazioni del pontefice per i più poveri è anche il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia: «Il Papa mi ha confidato la sua doppia preoccupazione: nel presente come aiutare soprattutto i più deboli; per il futuro in che modo uscire rafforzati nella solidarietà, perché da questa crisi emerga un 'di più' di fraternità a livello globale», ha detto al termine dell'incontro che anche lui ha avuto ieri con Bergoglio.