La Nuova Sardegna

L’EMERGENZA»GLI STANZIAMENTI

di Roberto Petretto

SASSARI. Il nome potrebbe trarre in inganno: “Fondo di solidarietà”. I soldi che arriveranno ai Comuni col Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in realtà, rappresentano sì un intervento...

31 marzo 2020
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SASSARI. Il nome potrebbe trarre in inganno: “Fondo di solidarietà”. I soldi che arriveranno ai Comuni col Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in realtà, rappresentano sì un intervento straordinario, ma solo perché anticipano l’erogazione di una cifra che le amministrazioni comunali avrebbero dovuto ricevere tra un paio di mesi. Il Fondo di solidarietà, infatti, è stato istituito nel 2013 (quando l’emergenza virus era ben lontana anche dall’essere ipotizzata) allo scopo di creare un meccanismo che togliesse risorse ai Comuni più ricchi per darle a quelli più poveri.

«I Comuni sardi - dice il sindaco di Arborea, Manuela Pintus - dovrebbero beneficiare di una sorta di anticipazione di cassa del 66 per cento di un valore complessivo pari a 130 milioni».

Il meccanismo funziona così: i Comuni versano al fondo una prima tranche, pari al 22,43 per cento dell’Imu incassata. La seconda tranche viene versata solo da una parte dei Comuni: 500 in Italia e 39 in Sardegna. Sono i Comuni considerati più ricchi (prevalentemente centri costieri che hanno un forte gettito Imu legato alla presenza di seconde case). Il fondo poi ridistribuisce le risorse, escludendo i Comuni ricchi. Tutto questo avviene ogni anno: la novità introdotta dal decreto è rappresentata dal fatto che l’anticipo (il 66 per cento del totale) arriverà due mesi prima del previsto, fornendo ai Comuni una certa liquidità. Ma non a tutti: 39 centri isolani saranno esclusi dal beneficio stimato, complessivamente per la Sardegna, in circa 85 milioni di euro.

I Comuni “ricchi” sono: Maracalagonis, Pula, Dorgali, Girasole, Orosei, Posada, Siniscola, Tortolì, Aglientu, Alghero, Arzachena, Badesi, Budoni, Castelsardo, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Olbia, Palau, San Teodoro, Santa Teresa di Gallura, Sorso, Stintino, Trinità D’Agultu Vignola, Valledoria, Arborea, Bosa, Cuglieri, Magomadas, Narbolia, Oristano, San Vero Milis, Arbus, Calasetta, Carloforte, Domus De Maria, Muravera, Sant’Antioco e Villasimius.

C’è invece chi incasserà una bella cifra: Cagliari su tutti, con oltre 17 milioni e mezzo, Sassari 9, Nuoro con 2.3 milioni, Carbonia con poco più di due, Iglesias 1.8, Portoscuso un milione e mezzo, Villacidro quasi un milione e 800mila, Tempio con quasi un milione e mezzo

Il sindaco di Arborea, Manuela Pintus, da tempo contesta il meccanismo del Fondo di Solidarietà: «A un Comune come il nostro sono mancati anche 400mila euro all’anno. Si tratta di soldi che i nostri cittadini pagano per avere dei servizi e che invece finiscono ad altri Comuni che si ritrovano ad avere più soldi di quelli che mettono. Ora i cittadini devono sapere che non stanno arrivando fondi extra, ma soldi che sarebbero comunque arrivati. A tutti, tranne che a 39 Comuni: non ne beneficiano quelli che hanno un cosiddetto importo negativo, quello relativo al secondo prelievo che fanno solo ai comuni “ricchi”».

Quando arriveranno questi soldi? Ieri il ministero dell’Interno ha annunciato di aver provveduto all’emissione dei mandati di pagamento a favore dei Comuni. Complessivamente si tratta di 4,3 miliardi di euro del Fondo di solidarietà comunale 2020, a cui vanno ad aggiungersi i 400 milioni di euro da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare.

@Petretto. @RIPRODUZIONE RISERVATA



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