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Coronavirus, Inps in tilt: «Ma aiuteremo tutti»

Coronavirus, Inps in tilt: «Ma aiuteremo tutti»

Il sito dell’istituto sotto scacco degli hacker: problemi per la mole di domande e per la privacy

03 aprile 2020
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ROMA. Boom di domande al sito dell'Inps da parte dei lavoratori autonomi per l'indennità decisa per coloro che hanno dovuto ridurre la propria attività a causa dell'emergenza coronavirus e il sito va in tilt. Con risvolti anche sul fronte della privacy dato che per alcuni minuti gli utenti che hanno fatto domanda si sono trovati davanti a una schermata con dati di altri utenti. «Abbiamo avuto nei giorni scorsi e anche ieri mattina violenti attacchi hacker», ha detto il presidente, Pasquale Tridico, che ha assicurato che tutti gli aventi diritto potranno ricevere il bonus ma ha deciso di chiudere temporaneamente il sito nel primo giorno fissato per l'invio delle domande per «consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio».

Il sito è stato poi riaperto intorno alle 17 anche se per i servizi sono proseguiti i rallentamenti dovuti all'enorme mole di richieste. Di problemi di hackeraggio ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nell'incontro con le opposizioni. «Questo data breach è un fatto gravissimo» ha affermato il Garante per la Privacy, Antonello Soro esprimendo grande preoccupazione. «È un fatto grave – ha detto la vicepresidente dell'Istituto Maria Luisa Gnecchi – sarà oggetto di verifica anche se è durato cinque minuti».

Fino alle 13.00 prima che l'accesso al portale si bloccasse erano arrivate 339.000 domande e Tridico aveva parlato di «100 domande al secondo» in alcuni momenti tra l'una di notte e le otto di mattina e poi di picchi di 300 domande al secondo. Poi l'afflusso si è ridotto a causa dei rallentamenti del sistema fino al crash registrato nella mattinata. L'Istituto ha comunque rassicurato gli utenti dicendo che non si terrà conto dell'ordine cronologico delle domande e che si potranno pagare le prestazioni a tutti gli aventi diritto.

La gran parte dei pagamenti - ha assicurato Tridico - dovrebbero arrivare intorno al 15 aprile ma si pagherà anche nei giorni successivi. Il lavoro al quale è stato chiamato l'Istituto in poche settimane, ha spiegato il presidente, è stato enorme con la gestione di uno stanziamento di 10 miliardi di risorse per oltre 11 milioni di utenti. Solo per la cassa integrazione sono arrivate già domande dalle imprese per 1,4 milioni di lavoratori costretti a casa a causa della chiusura delle imprese o dalla riduzione della mole di lavoro. Per 1,2 milioni di lavoratori comunque il pagamento è stato già anticipato dall'azienda (che poi farà il conguaglio sui contributi con l'Inps) mentre per gli altri 200.000 il pagamento sarà diretto.

L'Istituto sta valutando l'accesso scaglionato per accedere ai servizi con una fascia oraria per i patronati e i consulenti del lavoro, probabilmente dalle 8 alle 16, e una per i singoli cittadini, probabilmente dalle 16 fino alla mattina dopo. «Capisco la frustrazione di chi non riesce ad accedere al servizio, ha detto Tridico, ma stiamo lavorando 24 ore su 24 per dare risposte al Paese. Pensate cosa sarebbe successo se non ci fosse stato il reddito di cittadinanza. La situazione sarebbe ancora più drammatica». Il bonus può essere chiesto dai lavoratori autonomi iscritti all'Inps quali commercianti, artigiani e coltivatori diretti ma anche liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla gestione separata, lavoratori dello spettacolo e stagionali nel settore del turismo e delle terme.

L’'invito che il presidente Tridico fa alle categorie di lavoratori è di non avere fretta. «Come abbiamo detto più volte le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il Governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre».
 

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