«Non mandate casi sospetti nelle Rsa»
Interrogazione di Lai e Cocco, LeU: «La delibera dell’Ats è da annullare»
12 aprile 2020
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CAGLIARI. L’atto dell’Ats Sardegna sulla gestione dei contagiati da coronavirus o dei casi sospetti nelle strutture socio assistenziali è da annullare o da rivedere radicalmente, per non ripetere i tragici errori commessi in Lombardia che tanti morti hanno provocato. A dirlo, con una interrogazione depositata ieri mattina, sono i consiglieri regionali di Liberi e Uguali Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco. Nel mirino la delibera 214 del commissario straordinario dell’Ats Sardegna del 2 aprile 2020 avente per oggetto “Gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto Sars-Covid2 e dei casi Covid 19 paucisintomatici nelle strutture socio-assistenziali”.
«L’attuazione delle prescrizioni contenute nella delibera, sulla falsariga di quanto successo in Lombardia, può essere potenziale fonte di pericolo e ampliamento dell’epidemia – spiegano i due consiglieri – in Sardegna stanno cercando di applicare il deprecabile modello lombardo (vedi polemiche su Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa lombarde), obbligando le strutture socio-assistenziali isolane alla gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto Sars-Covid2 e dei casi Covid 19, senza considerare che le stesse siano in grado di attuare le corrette procedure di intervento con personale attrezzato, istruito e allenato a tale tipo di gestione e soprattutto siano dotate di strumenti adeguati, quali pulsossimetri, interfacce monouso per O2 terapia e monitor multiparametrici». Da qui la richiesta alla giunta regionale e all’assessore alla sanità Mario Nieddu «alla luce delle perplessità manifestate», di annullare o modificare radicalmente l’atto.
«L’attuazione delle prescrizioni contenute nella delibera, sulla falsariga di quanto successo in Lombardia, può essere potenziale fonte di pericolo e ampliamento dell’epidemia – spiegano i due consiglieri – in Sardegna stanno cercando di applicare il deprecabile modello lombardo (vedi polemiche su Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa lombarde), obbligando le strutture socio-assistenziali isolane alla gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto Sars-Covid2 e dei casi Covid 19, senza considerare che le stesse siano in grado di attuare le corrette procedure di intervento con personale attrezzato, istruito e allenato a tale tipo di gestione e soprattutto siano dotate di strumenti adeguati, quali pulsossimetri, interfacce monouso per O2 terapia e monitor multiparametrici». Da qui la richiesta alla giunta regionale e all’assessore alla sanità Mario Nieddu «alla luce delle perplessità manifestate», di annullare o modificare radicalmente l’atto.