La Nuova Sardegna

Porti turistici in sicurezza: nautica pronta a ripartire

di Claudio Zoccheddu
Porti turistici in sicurezza: nautica pronta a ripartire

La piattaforma Safe Sardinia ha messo insieme 25 scali del diporto in tutta l’isola. Certificazioni sanitarie per strutture, imbarcazioni, ospiti e operatori del settore

05 maggio 2020
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SASSARI. L’idea di perdere anche solo un secondo in più non può essere presa in considerazione. E così 25 tra porti turisti e marine attrezzate hanno deciso di fare fronte comune per affrontare la stagione turistica più incerta di sempre partendo dalla parola chiave degli ultimi mesi: sicurezza.

Il progetto. Si chiama “Safe Sardinia” ed è stato studiato e messo a punto da Fabrizio Goldoni, titolare della Aquatica Srl di Alghero, e da Raffaele Noce, amministratore delegato del gruppo E-agle, in collaborazione con la Marine della Sardegna. Safe Sardinia è la prima piattaforma del Mediterraneo a mettere insieme una rete di aziende che “fanno sintesi, garantendo la condivisione di dati e procedure”. L’idea è nata per favorire la destinazione Sardegna, garantendo la massima sicurezza sanitaria a imbarcazioni e ospiti seguendo le linee guida dell’Oms, del ministero della Sanità, della Regione e dell'autorità marittima. Ogni marina coinvolta nel progetto, adotterà, oltre alle disposizioni previste dai singoli provvedimenti, un protocollo sanitario dedicato.

Il comparto. La nautica rientra nell’elenco dei settori più colpiti dalla pandemia. Il blocco delle imbarcazioni potrebbe causare perdite insostenibili a un settore che ogni anno fattura cifre vicine ai cento milioni di euro e che, calcolando l’indotto, sfiora i 500 milioni. Perdite eccessive avrebbero l’effetto di uno tsunami sull’occupazione garantita dai 19mila posti barca distribuiti in 66 località e 100 marine. Si parla di 575 lavoratori diretti e di un impatto occupazionale complessivo di 4mila unità a cui sono legati altri 15mila posti di lavoro nel settore nautico e nell’indotto. Scansare l’incubo del ridimensionamento del comparto, e dei fallimenti, diventa quindi una missione da compiere prima possibile

Sardinia Safe. «Attraverso un portale web e un’applicazione per dispositivi mobili – spiegano i promotori dell’iniziativa – saranno elencate e geolocalizzate le marine coinvolte e verranno specificate le metodologie di sicurezza adottate per l’emergenza Covid-19 riferite alla sicurezza delle barche, degli ambienti, dei pontili, degli accessori, delle aree comuni, dei lavoratori, degli ospiti e dei servizi correlati alle attività dei porti e delle marine. Sarà anche predisposta la modulistica editabile on line, la cartellonistica di sicurezza. Sarà assicurata la fornitura dei dispositivi di protezione individuale per tutti gli ospiti ,e in caso di necessità, l’assistenza medica dedicata».

Porti sicuri. Raggiungere la Sardegna in barca sarà quindi più sicuro, e consultando il portale, si potrà ottenere informazioni sui protocolli di sicurezza necessari e sugli standard adottati in ogni marina, oltre a un decalogo sui comportamenti da seguire alle informazioni sul territorio e le indicazioni relative al sistema sanitario locale. Safe Sardinia consente di scaricare tutta la documentazione ufficiale in formato editabile, di compilarla e inviarla alle autorità e al porto di destinazione. Attraverso le comunicazioni “Push” ogni utente verrà informato delle eventuali variazioni o integrazioni alle procedure. La piattaforma verrà promossa sui principali motori di ricerca e sarà raggiungibile attraverso l’utilizzo di un “Qrcode” che verrà fornito digitalmente a tutte le marine, agenzie marittime e utenti e sarà garantita dalla certificazione della fondazione “Health On the Net”.



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