La Nuova Sardegna

Riaperture e fattore Rt la formula che detta legge

di Umberto Aime
Riaperture e fattore Rt la formula che detta legge

C’è l’algoritmo per stabilire l’indice di contagio, ultima parola ai sindaci 

08 maggio 2020
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CAGLIARI. L’algoritmo è arrivato. Il calcolo può essere fatto. L’operazione indice di contagio è cominciata: sarà Comune per Comune. L’impasse del mancato arrivo dello schema nazionale, chissà perché bloccato da qualche parte, è stato superato dagli esperti dell’assessorato alla sanità. È stata la fondazione Bruno Kessler di Trento, partner statistico dell’Istituto superiore della sanità, a inviare alla Regione la formula, più o meno magica, per calcolare l’indice Rt, o «tasso di ripetitività del coronavirus da un soggetto positivo al test a uno sano».

I tempi. Quando la tabella Rt sarà comunicata ai Comuni? Forse oggi, per rispettare la data indicata nell’ultima ordinanza del governatore Solinas. Ma potrebbe slittare anche di 24 ore e quindi essere ufficiale appena un giorno prima di un’altra scadenza decisiva, domenica 10 maggio. Sarà quel giorno, proprio in base all’indice Rt, che i sindaci dovranno decidere se lunedì 11 potranno riaprire parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori, negozi di abbigliamento e scarpe, profumerie e gioiellerie. Dunque, l’attesa è grande.

Il via. Dall’assessorato alla sanità hanno fatto sapere che i problemi tecnici di calcolo sarebbero stati risolti. Dopo un contatto diretto con la Fondazione Bruno Kessler di Trento, l’algoritmo è arrivato a breve giro di posta elettronica. Stando a quanto riferito, sempre dalla Regione, anche la prima simulazione sarebbe stata superata. «Stiamo facendo tutto il possibile per rispettare la scadenza che ci siamo dati, oggi. Se invece ci fossero ancora uno o più problemi, comunque la tabella sarà pronta entro domenica», è stato il tenore della conferma arrivata dalla Regione. Tabella in cui ognuno dei 377 sindaci potrà leggere l’indice di contagio nel suo territorio e quindi decidere il da farsi da lunedì in poi.

La soglia sentinella. Senza addentrarsi nel calcolo, è molto complicato, ma ricordando che i parametri di riferimento sono una ventina, la quota critica sarà sempre 0,5. Cosa vuol dire? In estrema sintesi, è la possibilità statistica che il coronavirus passi da un soggetto all’altro e si diffonda. Bene, con un indice uguale o più basso della soglia sentinella – c’è scritto nell’ordinanza – i sindaci potranno dare il via libera a saloni e negozi. Se invece lo stesso indice dovesse essere superiore allo 0,5, non potrà autorizzare le riaperture. Ogni settimana l’Rt sarà aggiornato e, in caso di variazioni, i sindaci dovranno adeguare le ordinanze all’eventuale nuovo parametro.

Possibile stop. Nonostante le aspettative e gli annunci, a bloccare tutto potrebbe essere Palazzo Chigi. Nell’ultimo confronto con i governatori, il ministro agli affari regionali, Francesco Boccia, non ha cambiato atteggiamento. «Non sono ammesse fughe in avanti – ha ribadito – . Per noi lo snodo della fase 2 continua a essere il 18 maggio. Mentre in questa settimana di avvicinamento a quella scadenza, testeremo solo l’indice di contagio Regione per Regione, ma non autorizzeremo aperture anticipate». Esiste quindi ancora la possibilità che il Governo blocchi tutto, o comunque ci provi. In più c’è un’iniziativa del Codacons, che sarebbe pronto a impugnare tutte le ordinanze regionali, perché – secondo l’associazione dei consumatori – «le riaperture dovranno essere omogenee su tutto il territorio nazionale». A questo punto, nei prossimi giorni, potrebbe accadere ancora di tutto.

Dubbi e bocciature. Gran parte dei sindaci sarebbero pronti a far riaprire i negozi, ma a condizione che dalla Regione «arrivino dati certi, puntuali e precisi sin dal primo giorno». Altri, invece, hanno fatto sapere che «la responsabilità non può essere scaricata sui Comuni, ma spetta ancora alla Regione governare la sicurezza sanitaria». Dai dubbi a una bocciatura sul nascere, quella del gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale. «L’indice di contagio – si legge in un post – è impossibile da calcolare su piccola scala. Legare a questo valore, calcolato per ogni Comune, la possibilità di riavviare le attività commerciali è una follia senza capo né coda. Sarebbe come pretendere di calcolare immediatamente il Prodotto interno lordo di Bortigali o l’inflazione a Bari Sardo. È impossibile. Siamo quindi di fronte all’ennesimo bluff della giunta Solinas, che invece farebbe bene a correggere un’ordinanza, con cui ha scatenato solo false aspettative e aumentato la confusione».



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