La Nuova Sardegna

Nessuno si assume rischi, tranne Pula

Nessuno si assume rischi, tranne Pula

Non è servito l’espediente dell’indice Rt calcolato sull’area vasta e non sui singoli centri di Cagliari e dell’hinterland: nel capoluogo sardo non riapriranno né parrucchieri né estetiste e nemmeno...

10 maggio 2020
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Non è servito l’espediente dell’indice Rt calcolato sull’area vasta e non sui singoli centri di Cagliari e dell’hinterland: nel capoluogo sardo non riapriranno né parrucchieri né estetiste e nemmeno negozi di abbigliamento e di calzature. Nessun accelerazione, quindi: tutto rimandato di almeno una settimana, quando potrebbero esserci novità a livello nazionale e regionale. Cagliari da sola aveva un indice Rt superiore a 0,50 che di fatto non la rendeva idonea a un’ordinanza di riapertura di alcune attività economiche. Spalmando questo dato su quelli meno penalizzanti dei paesi del circondario l’indice, comunicato dalla Regione, era sceso 0,45, sotto il valore soglia e quindi avrebbe consentito ai sindaci di emettere ordinanze “liberatorie”. Nessuno però, da Cagliari a Assemini, Capoterra, Decimonannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Quartu, Quartucciu, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta e Villa San Pietro, se l’è sentita di farsi carico di una responsabilità pesante. Unica eccezione il Comune di Pula: il sindaco già da alcuni giorni aveva firmato l’ordinanza che consentirà, da domani, una ripresa di alcuni tipi di attività

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