La Nuova Sardegna

Via libera dei sindaci Campus: «Ora si può»

Via libera dei sindaci Campus: «Ora si può»

«Vogliamo dare un’immagine più corretta di Sassari a tutta la Sardegna» Da diversi primi cittadini sono arrivate critiche al presidente Solinas

15 maggio 2020
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SASSARI. Anche i più scettici e prudenti si sono adeguati: dopo che la Regione ha tolto di mezzo il vincolo della riaperture legate a un imporbabile e spesso incalcolabile indice Rt comunale, i sindaci sardi hanno deciso di fare un passo ulteriore verso la completa riapertura: da Sassari a Cagliari tutti danno il via libera a parrucchieri e centri estetici, negozi di abbigliamento e calzature, profumerie e gioiellerie.

Le polemiche, però, non sono sparite: «Nell’ultima ordinanza il presidente della Regione utilizza l'indice R(t) medio regionale di 0,48 e cita protocolli Inail approvati il 12 maggio e ha fatto bene - dice il presidente dell'Anci, Emiliano Deiana -. Due riferimenti che non erano nella disponibilità dei sindaci né il 2 maggio né il l'8 maggio».

Il presidente Christian Solinas, mercoledì notte, aveva detto: «245 comuni sardi hanno un indice di contagio pari a zero. Questo dato è chiaro e non si presta a interpretazioni, la classificazione “non calcolabile” significa che in quei territori non vi era stata alcuna circolazione virale». Per il presidente dell’Anci le cose non stanno così: «L’Rt non calcolabile non significava minore di 0,5 e i protocolli Inail non c’erano ancora».

In difesa del presidente è intervenuto il capogruppo sardista, Franco Mula: «Dal presidente Anci sarebbe lecito attendersi un atteggiamento imparziale e costruttivo. Emiliano Deiana dimostra invece quotidianamente di creare divisioni tra i sindaci, venendo meno al suo ruolo di garante e di rappresentante di tutti gli enti locali orientando la sua politica e la sua sfrenata passione per le esternazioni all’unico scopo di screditare l’operato del presidente della Regione».

Ma il presidente Solinas è stato criticato anche da esponenti della coalizione che lo sostiene: «Mi sostituisco ai sindaci che hanno deciso di non riaprire», aveva detto il governatore. «Non ci si può sostituire al sindaco - ha scritto su Facebook il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, e sindaco di Nughedu Santa Vittoria, Francesco Mura. Per sostituirsi al sindaco è necessario lavorare alle condizioni del sindaco, esporsi ai rischi del sindaco e prendere l’indennità del sindaco».

Dura anche la sindaca di Ovodda (Nuoro), Cristina Sedda: «Il presidente della Regione denota una totale mancanza di rispetto e comprensione del primo livello istituzionale».

In questo clima, evitando di impantanarsi in polemiche, anche il sindaco della città più colpita dal virus decide di dare via libera alle riaperture. Anche per riscattare l’immagine della città: «Il dispositivo della Regione è cambiato - dice il sindaco di Sassari, Nanni Campus -, e non ci vincola più a dover rilevare quotidianamente i dati di contagio. A questo punto i dati arrivati nell’ultima settimana mi hanno convinto a non adottare restrizioni più severe. Questo anche per non creare una eccessiva attenzione che la nostra città non merita. A Sassari non c’è un indice di trasmissibilità e di contagio superiori alla media regionale. Ci sono stati dei cluster, duri, drammatici, ma che sono chiusi e finalmente sotto controllo. Abbiamo deciso di dare un’immagine più corretta della nostra città a tutta la regione, ma soprattutto di rispondere alle esigenze del nostro tessuto produttivo, e in generale della popolazione, che non c’era nessun motivo di penalizzare oltre per una situazione che dai numeri sembra peggiore, ma che non risponde assolutamente alla realtà cittadina».

Sulla stessa linea anche Mario Conoci, sindaco di Alghero: «Oggi ripartiamo, con tutte le precauzioni che dobbiamo sempre adottare per mantenere alto il livello di sicurezza. Alla luce dell’ordinanza di mercoledì, ho deciso di non adottare ordinanza restrittiva, confermando la possibilità di ripresa delle attività. Ci attende un aumento dei flussi sempre maggiore e a questo dobbiamo affiancare ancora di più un rigoroso rispetto delle prescrizioni sulla sicurezza».

Anche a Cagliari il sindaco Paolo Truzzu ha deciso per la riapertura, prudente sino a pochi giorni fa, ha deciso per le riaperture.

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