La Nuova Sardegna

A giudizio a Cagliari l'uomo accusato di abusi sul nipotino e su un altro minore

A giudizio a Cagliari l'uomo accusato di abusi sul nipotino e su un altro minore

Due ragazzini dodicenni pagati con piccole somme di denaro perché non raccontassero a nessuno quanto accadeva

16 giugno 2020
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CAGLIARI. Due ragazzini dodicenni usati come oggetti sessuali, costretti a rapporti attivi e passivi, pagati con piccole somme di denaro perché non raccontassero a nessuno quanto accadeva.

È una vicenda triste che risale all’ottobre dell’anno scorso ed è stata la polizia di Quartu Sant’Elena a prendere sul fatto, con una chiarissima registrazione audio e video, il sessantaduenne G.M. - il nome viene omesso per tutelare le vittime degli abusi - per il quale ieri si è aperto il giudizio immediato-abbreviato davanti al gup Maria Alessandra Tedde. Il magistrato ha aperto l’udienza, accolto le istanze di costituzione di parte civile firmate dagli avvocati Pierandrea Setzu, Alberto Cani e Dario Sarigu, quindi ha aggiornato al 20 luglio per la discussione, cui dovrebbe seguire la sentenza. G.M è imputato di atti sessuali continuati con minori di quattordici anni e il materiale video sembra inchiodarlo senza margini di dubbio alle proprie responsabilità.

Tutto nasce il 23 ottobre dello scorso anno, quando il Telefono azzurro riceve la chiamata di una madre. Il racconto è inquietante: il figlio minorenne le ha appena confessato di aver subìto una sequenza di abusi da parte dello zio, che abitava al piano di sopra della sua casa. A quell’uomo il ragazzino veniva spesso affidato quando i genitori erano al lavoro, andava a prenderlo a scuola, lo teneva con sè nella sua stanza insieme a un altro dodicenne, che talvolta era invitato a partecipare e altre solo a guardare.

Nel racconto del ragazzino anche video porno e la richiesta di altre disponibilità, che venivano ricompensate con banconote da dieci euro. La polizia di Quartu non è rimasta inerte: nel giro di poche ore sono state installate videocamere e microfoni nella stanza del sessantaduenne, che già alla prima registrazione hanno confermato i racconti delle vittime.

La trascrizione delle conversazioni non lascia dubbi, così come le immagini: le polizia si è trovata di fronte a un caso evidente di abuso su minori. Il seguito è procedura: G.M è stato arrestato ed è ancora rinchiuso nel carcere di Uta, la Procura ha trasmesso all’ufficio gip una richiesta di giudizio immediato, quello che viene autorizzato quando le prove d’accusa sono schiaccianti. Non resta che attendere la sentenza. (m.l)

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