La Nuova Sardegna

In fumo 4mila pacchi Due inchieste sul rogo

di Tiziana Simula
In fumo 4mila pacchi Due inchieste sul rogo

Olbia, nel garage della Grimaldi danneggiati una decina di camion e rimorchi

20 giugno 2020
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OLBIA. Una decina di camion e rimorchi danneggiati, in gran parte del corriere espresso Bartolini, di cui due letteralmente distrutti con il loro carico di pacchi e pacchetti inceneriti dalle fiamme, almeno 4mila quelli finiti in discarica anziché arrivare a destinazione nelle case dei sardi. All’indomani dell’incendio scoppiato nel garage della “Cruise Bonaria”, si valutano i danni: quelli subiti dalla nave e quelli provocati agli automezzi trasportati nella prua del traghetto.

Un’inchiesta aperta dalla Procura di Tempio, guidata da Gregorio Capasso, oltre a quella interna della Capitaneria di porto, farà luce su quanto accaduto giovedì, intorno alle sette di sera, mentre la nave della flotta Grimaldi proveniente da Livorno entrava nel porto di Olbia: un incendio è divampato nel garage, probabilmente a causa di un corto circuito in un camion frigo, propagandosi tra i rimorchi e sprigionando un fumo nerissimo e denso che ha avvolto la prua della nave. Subito è entrato in funzione il sistema antincendio del traghetto ed è scattata la mobilitazione dell’equipaggio, che ha consentito di evitare conseguenze ben più gravi, mentre a terra è intervenuto un imponente schieramento di mezzi di soccorso e forze dell’ordine, con la macchina antincendio che ha lavorato a lungo per spegnere i focolai. Nessuno dei 155 passeggeri e dei 70 uomini dell’equipaggio è rimasto ferito o intossicato. L’emergenza è stata gestita nel migliore dei modi.

Ieri notte, alle 22.30, dopo un’intera giornata di controlli e verifiche da parte dei tecnici del Rina (il registro italiano navale) e degli ispettori della Capitaneria di porto di Olbia, che hanno dato il via libera alla ripartenza, la “Cruise Bonaria”, ha potuto mollare gli ormeggi, con passeggeri e mezzi a bordo, riprendendo regolarmente il servizio.

Spento l’incendio e bonificata l’area, tecnici e ispettori si sono messi subito al lavoro, dando il via a una serie di verifiche per risalire alle cause che hanno provocato l’incendio. Per accertare se effettivamente le fiamme siano divampate in seguito a un corto circuito avvenuto in un camion frigo, come da subito ipotizzato, o se per altre cause, e se queste siano accidentali o se ci siano eventuali responsabilità. Un lavoro lungo e complesso. Che ha riguardato ovviamente anche le condizioni strutturali della nave e gli impianti: sotto controllo, in particolare, l’integrità dell’impianto elettrico, che poteva aver subìto danni dal fuoco e dalle alte temperature. In serata, il via libera del Rina alla ripartenza della nave. E mentre a bordo del traghetto si svolgevano le ispezioni, poco lontano dalla banchina, nel piazzale esterno, sono stati parcheggiati i camion e i rimorchi rimasti danneggiati dal fuoco. Una decina in tutto, compresi il camion frigo e altri due mezzi che trasportavano prodotti alimentari. Ma ad avere la peggio, sono stati i rimorchi della Bartolini: sette portano pesantemente i segni delle fiamme e del calore, due sono letteralmente distrutti. Le fiamme hanno divorato velocemente le migliaia di pacchi di carta e cartone trasportati, consegne destinate agli utenti sardi che attendevano gli ordini fatti ma che, invece, non riceveranno mai ciò che aspettavano.

«Ci scusiamo con tutti i clienti, stiamo già ricevendo tantissime telefonate per avere informazioni sui loro ordini», spiega Bruno Zidda, titolare della Zidda autotrasporti di Olbia, fornitore della Bartolini per il trasporto tra la Sardegna e il Continente. Insieme ai suoi dipendenti, per tutto il giorno ha lavorato nel piazzale dell’Isola Bianca recuperando i mezzi danneggiati e cercando di fare una cernita dei pacchi rimasti intatti. «Stiamo cercando di salvare ciò che possibile– dice col fiatone, mentre corre da una parte all’altra –, ma non meno di 4mila pacchi sono inceneriti e già finiti in discarica».

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