La Nuova Sardegna

No all’hotel sul mare a Funtanazza: contrasta con il Ppr

Luciano Onnis
No all’hotel sul mare a Funtanazza: contrasta con il Ppr

L’Ufficio del paesaggio blocca il progetto della società di Soru. Il piano paesaggistico approvato quando lui era governatore

22 giugno 2020
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ARBUS. Fumata nera, Funtanazza è sotto tutela paesaggistica e i progetti dell’ex governatore Renato Soru, proprietario della ex colonia marina realizzata per i figli dei minatori e ormai un rudere in stato di abbandono totale, vanno a cozzare con le normative vigenti. No al recupero del maestoso stabile al fine di una trasformazione in hotel a cinque stelle, nessuno scorporo (ma questo era già stato deciso in una precedente fase) di volumetrie da trasferire su mini bungalow da realizzare nella pineta retrostante il corpo centrale. L’Ufficio regionale Tutela del paesaggio ha ritenuto “improcedibile” la richiesta di autorizzazione presentata dalla Riva di Scivu srl, società di proprietà del patron di Tiscali con amministratore delegato il fratello Emanuele, perché non compatibile con il Piano paesaggistico regionale e con la legge salvacoste approvata proprio nella legislatura in cui Soru era governatore della Regione.

Adesso, per l’imprenditore ex politico, il percorso per recuperare e rilanciare sotto forma turistica l’intera area di Funtanazza (duemila metri quadrati di edificio, con decine di ettari fronte mare coperti da folte pinete) si fa decisamente in salita. Occorrerà, se c’è la volontà di farlo, trovare il modo – all’interno del Ppr – per consentire di recuperare a fini turistici un immobile che fa parte della storia dell’Arburese. La società mineraria Montevecchio l’aveva costruita per le vacanze dei figli dei dipendenti e inaugurata nel 1956 con un esborso della stratosferica cifra di 6 miliardi di lire: allora era considerata la più moderna e funzionale struttura ricettiva sociale esistente in Europa: contesto ambientale da favola, mare cristallino, spiaggia a poche decine di metri, piscine (di cui una olimpica con trampolino, la prima in Sardegna). Poi la chiusura delle miniere nel 1991, la colonia abbandonata a se stessa da Eni-Snam, la vendita alla società milanese Riva di Scivu srl da cui poi Soru ha acquistato nel 2003, sei mesi prima di diventare presidente della Regione.
 

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