La Nuova Sardegna

In Sardegna Prisma, l'occhio acchiappa meteore

In Sardegna Prisma, l'occhio acchiappa meteore

Il grande telescopio sarà inaugurato il 30 giugno a Selargius

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CAGLIARI. Arriva in Sardegna Prisma, la telecamera che acchiappa i bolidi, le grandi meteore che spesso arrivano fin sulla Terra sotto forma di meteoriti. In occasione dell'Asteroid Day 2020, il 30 giugno, verrà inaugurata a Selargius, nella sede dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari. La destinazione finale sarà il Sardinia Radio Telescope a San Basilio e farà parte di una rete internazionale che sorveglia il cielo. Prisma è l'acronimo di Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera". Il progetto scientifico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) coordinato dall'INAF di Torino, prevede l'installazione in tutta Italia di una rete di telecamere identiche - una sorta di mini-cupola trasparente che protegge un obiettivo ultra grandangolare - con lo scopo di monitorare costantemente il cielo sia diurno che notturno, 24 ore su 24 in cerca di "meteore brillanti".

"Il Campus della Scienza e della Tecnica che ci è stato messo a disposizione dal Comune di Selargius per la nuova sede nel 2013, sta diventando sempre più un avamposto della frontiera delle nuove tecnologie- commenta il direttore dell'INAF di Cagliari, Emilio Molinari- Con questo passo avanti il Campus si collega anche con la citizen science, come è avvenuto la scorsa estate in occasione de bolide che, il 16 agosto del 2019, ha attraversato l'atmosfera sopra la Sardegna e molti cittadini hanno contribuito con le loro osservazioni a stabilirne la vera traiettoria. In quell'occasione nessuna telecamera PRISMA, almeno di quelle italiane, riuscì a vederlo, adesso abbiamo aperto un occhio in più".

Il nuovo strumento, già pronto per l'uso, verrà inaugurato il 30 giugno, proprio a ridosso dell'Asteroid Day, la giornata mondiale degli asteroidi ideata dal fisico e rockstar Brian May il 30 giugno 2014 in occasione del 106esimo anniversario dell'impatto, ancora oggi non del tutto chiarito, di Tunguska, in Siberia: milioni di alberi furono abbattuti "a raggiera" per l'esplosione di un meteoroide che probabilmente non toccò mai il suolo.

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