La Nuova Sardegna

Riscritta la Salva Sardegna: più bonus per i lavoratori

Riscritta la Salva Sardegna: più bonus per i lavoratori

La dotazione resta uguale: 160 milioni. Un capitolo è riservato alla scuola. Ma la legge è sempre in forte ritardo e non sarà approvata prima di metà luglio  

26 giugno 2020
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CAGLIARI. La seconda edizione della legge Salva Sardegna è stata data alle stampe. Quindici articoli su trenta sono stati riscritti dal Consiglio regionale in accordo con l’assessora al lavoro Alessandra Zedda. Per gli altri, invece, bisognerà aspettare fino a mercoledì: è quello l’ultimo giorno utile per presentare gli emendamenti sui finanziamenti post Covid che riguardano soprattutto l’agricoltura. Cos’è cambiato rispetto alla bozza approvata ad aprile dalla Giunta, ma poi bocciata in gran parte da sindacati e imprese? Non l’ammontare del maxi contributo anticrisi, i milioni a disposizione continueranno a essere 160, mentre è stata definita meglio, con maggiore precisione, la platea dei lavoratori e delle aziende che potranno sfruttare i bonus previsti dalla Salva Sardegna. Ancora: sono state cancellare anche un bel po’ di sovrapposizioni con il decreto nazionale Rilancio e riassegnate diverse quote di finanziamento. Due su tutte: la scuola, esclusa dal primo testo, ora avrà a disposizione 3 milioni per riprendersi dallo choc coronavirus, mentre sono 11 in tutto quelli destinati a un aggiornamento in corsa della convenzione per la Ct1 e ad evitare tracolli dell’ultim’ora nei collegamenti con La Maddalena e Carloforte.

Velocità da ritrovare. La legge Salva Sardegna è in forte ritardo. Considerata da sempre la capofila degli interventi necessari per ridurre gli effetti del Covid sul sistema economico, non sarà in ogni caso operativa prima di metà luglio visto che mancano ancora un bel po’ di passaggi in Consiglio regionale. E infatti per recuperare al più presto il troppo tempo perduto sono stati inseriti due articoli extra. Uno servirà ad «accelerare e snellire il più possibile le procedure e rimuovere gli ostacoli burocratici». L’altro, invece, sblocca le assunzioni all’Agenzia per il lavoro, perché sarà proprio l’Aspal a gestire buona parte della Salva Sardegna.

I lavoratori. Le richieste dei sindacati sono state accolte. Nella legge è riapparso l’Accordo quadro regionale per la cassa integrazione in deroga, rimasto invece inapplicato da marzo in poi. I 18 milioni a disposizione saranno utilizzati per due interventi. Il primo: sarà un bonus di 600 euro al mese, a giugno e a luglio, per gli stagionali non riassunti quest’estate dalle aziende non turistiche, i lavoratori dello spettacolo e i collaboratori domestici. Mentre il contributo a favore degli stagionali del turismo sarà di mille euro, per coprire il mancato rinnovo dei contratti a giugno, luglio e agosto. Tutti i bonus, va sottolineato, saranno cumulabili con quelli nazionali.

Formazione professionale. È l’unico capitolo tutto nuovo, anche se i 2 milioni previsti sono di fatto una partita di giro. Le agenzie riceveranno una una tantum, 5mila euro, e 600 euro per ogni dipendente. Ammonterà, invece, a 8 milioni lo stanziamento per non disperdere il patrimonio professionale messo all’angolo dal Covid. I nuovi corsi dovranno spaziare dalla green economy all’economia circolare.

Le aziende. Le micro e piccole imprese del settore librario, gli asili nido, ambulanti e giostrai riceveranno un contributo straordinario di 1.500-3mila euro, sempre cumulabili con i bonus nazionali. Al fondo di garanzia per i prestiti a tasso zero sono state ammesse anche le medie imprese e le lavanderie industriali. È rimasta, infine, invariata la dotazione del Fondo (R)esisto: sarà ancora di 65 milioni per le aziende del turismo, comprese quelle grandi, dell’artigianato, del commercio al dettaglio, dell’agroindustria e della nautica che non licenzieranno nonostante la crisi. È una notizia che non piacerà certo alla Confindustria, che aveva sollecitato un portafogli più gonfio per questo fondo. (ua)

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