La Nuova Sardegna

Sms nella notte ai dipendenti: «L’albergo domani non aprirà»

di Stefania Puorro
Sms nella notte ai dipendenti: «L’albergo domani non aprirà»

San Teodoro, improvvisa decisione dei gestori e dei proprietari della struttura Troppe prenotazioni annullate. Restano a casa 40 lavoratori stagionali

01 luglio 2020
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SAN TEODORO. Ci credevano, in una ripartenza. Anche se con un entusiasmo smorzato dal Covid. Più volte hanno rinviato la data di apertura: da marzo ai primi di giugno, quindi all’11 luglio. E sino all’altro ieri, sul sito dell’albergo e sui social, continuava a circolare il messaggio “Non vediamo l’ora di darvi il benvenuto nella nostra casa”. Poi la decisione improvvisa, dura e sofferta. Presa ieri da gestione e proprietà: il San Teodoro Hotel, un quattro stelle che si trova nella frazione di Badualga, non apre più. Arrivederci al 2021. E 40 stagionali, ora, sono senza lavoro.

«E’ stata veramente una decisione difficile - ha subito detto Matteo Pastrello, amministratore della srl Blue Project che gestisce l’hotel da 4 anni -, ma non avevamo alternativa. Non solo sono state annullate numerose prenotazioni, ma anche le compagnie aeree hanno interrotto diversi collegamenti. Senza dimenticare le famiglie che avrebbero dovuto viaggiare in nave e che hanno rinunciato per i costi troppo elevati».

Il preoccupante scenario era stato annunciato dalla Federalberghi come un pericolo dietro l’angolo. E questa è una conferma. «Ci abbiamo provato sino alla fine - continua Pastrello -. L’emergenza Coronavirus ha colpito anche noi, ma eravamo assolutamente orientati a ripartire. Avevamo stimato un fatturato ridotto, pari al 40% rispetto a quello della stagione passata. Invece, guardando i numeri, il crollo è stato ben più pesante. E non abbiamo avuto altra scelta».

Una scelta che ha tramortito i dipendenti stagionali dell’albergo, una quarantina circa e quasi tutti veterani. Erano carichi, pronti a ricominciare a lavorare. Ma un messaggio su whatsapp arrivato loro l’altro ieri, ha spento quel po’ di gioia che avevano ritrovato dopo la pandemia. «Siamo rimasti senza parole - hanno raccontato alcuni di loro -: leggere quelle parole e doversi rassegnare a una stagione senza più lavoro, è stato un colpo tremendo. Tra noi c’è chi non ha altri redditi e sarà quasi impossibile trovare un’altra occupazione in questo momento. Sì, è stata proprio una mazzata. Ci siamo sempre trovati tutti bene con i gestori e la proprietà, ma noi ora vediamo solo il buio».

Giardinieri e manutentori, in realtà, avevano già cominciato a darsi da fare. E una ventina di dipendenti stagionali, tra camerieri di sala, cuochi, lavapiatti e personale del ricevimento, avevano già preparato le divise. Inutilmente.

«Ovviamente mi dispiace moltissimo per tutti i ragazzi - ha aggiunto Matteo Pastrello. - Con loro abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, particolare. Lo conferma anche la prima decisione che avevamo preso: se non fosse scoppiata la pandemia, avremmo aperto già da marzo. Proprio per consentire agli stagionali di lavorare di più. Ma, lo ripeto, noi ci abbiamo provato».

L’albergo, infatti, aveva anche già indossato il vestito anti covid. Tanto da annunciare di essere all’opera «per garantire la massima sicurezza e serenità a tutti gli ospiti. Nonostante il clima d’incertezza dominante - si leggeva nel sito sino a ieri mattina -, affrontiamo con positività l’emergenza sanitaria, siamo pronti alla nuova stagione e i nostri collaboratori sono pieni di energie propositive. Consapevoli che la stagione 2020 non sarà come le altre, riavremo comunque la nostra estate, rivedremo i nostri ospiti e distribuiremo sorrisi, seppur dietro le nostre mascherine».

Poi, nel pomeriggio, è apparso il nuovo annuncio del management per comunicare ufficialmente la chiusura della struttura per la stagione 2020: «Nonostante un importante sforzo organizzativo per rendere l’hotel pronto alla riapertura - si legge -, abbiamo assistito a un sensibile calo di prenotazioni e a un susseguirsi di disdette con una diminuzione del fatturato medio dell’attività dell’80%. Siamo arrivati alla decisione di chiudere per la stagione in corso, per contenere i danni e i costi. Lo abbiamo fatto con grande coraggio e senso di responsabilità, ma anche con enorme sofferenza, consapevoli delle ripercussioni a discapito dei nostri dipendenti, dei fornitori e della nostra stessa società».



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