La Nuova Sardegna

Nelle mappe del Gambero Rosso la Sardegna non c’è

Nelle mappe del Gambero Rosso la Sardegna non c’è

La redazione: «Solo un’esigenza grafica, gli amici sardi ci scusino». I precedenti, da Alitalia a Lycos

15 luglio 2020
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SASSARI. La “sindrome dell’isola che non c’è” colpisce ancora. Parliamo della tendenza a dimenticare di inserire la Sardegna nelle raffigurazioni grafiche dell’Italia. Questa volta è toccato a una rivista, quella della prestigiosa casa editrice Gambero Rosso. Nel numero di luglio nell’ampio spazio dedicato alle trattorie viene proposta una cartina italiana di quelle considerate le migliori. L’isola non ha strutture al top della gamma, come altre regioni prevalentemente del sud, e su questo il sardo si mette tranquillamente il cuore in pace nella convinzione di avere altre armi nella battaglia dei menu. Ma non transige sull’assenza dal Mediterraneo della sua terra, quasi una paura ancestrale di andare alla deriva, di rompere il cordone ombelicale con lo Stivale, o di non esistere proprio. E nello stesso numero, un’altra cartina tricolore, questa volta su locali di pregio che si sono riciclati con servizio all’aperto in tempi di Covid: anche qui la terra dei Giganti sembra essere affondata nel Tirreno. Ma allora ditelo...

C’è da dire che, se si va a ritroso come il Gambero, si scopre trattarsi solo dell’ultimo episodio da “Chi l’ha visto?”. Si può chiudere un occhio se a dimenticare l’esistenza della Sardegna è un motore di ricerca statunitense come Lycos, come accadde ormai parecchi anni fa nella sezione meteo: vabbè, sono americani. Ma fece scalpore una mappa delle Ferrovie nel 2010, ma anche scoprire nel 2012 che il quotidiano economico Il Sole24ore in una infografica propose un’Italia stilizzata priva dell’isola; e ancora, quando nel 2015 Alitalia, compagnia di bandiera che cura la continuità territoriale, se la dimenticò nella rivista di bordo per i turisti giapponesi, per poi scusarsene immediatamente. Nel 2018, fu un libro di inglese per bambini a compiere il “misfatto”: sorry. Per non parlare di quando il bravo conduttore delle previsioni del tempo di una tv nazionale, impegnato a indicare minimi barometrici e corpi nuvolosi in avvicinamento alla Penisola, si posiziona proprio davanti alla Sardegna, divenuta invisibile agli occhi e forse anche al cuore, e si dimentica pure di dirci se il meteo favorirà la scampagnata.

Stefano Polacchi, caporedattore del Gambero Rosso spiega: «Forse avremmo potuto anche trovare un’altra soluzione, ma non sapevamo proprio dove mettere le indicazioni relative a ciascuna delle trattorie e dei locali citati negli articoli se non nel Tirreno. A quel punto approfittando del fatto che non si parlava di strutture sarde, siamo stati costretti a utilizzare lo spazio dell’isola. Ce ne scusiamo con gli amici sardi, faremo un errata corrige nel prossimo numero».

Giuseppe Carrus, redazione vino, ricorda che «la Sardegna è sempre stata tenuta in grande considerazione dalla testata» e che «nella selezione delle trattorie si è puntato su quelle con i riconoscimenti ai massimi livelli, un tipo di locale assente in una terra che può vantare locali comunque ottimi». Insomma, incidente diplomatico ricomposto, ma c’è da scommetterci: qualcuno ci riproverà. Consoliamoci pensando a chi sta peggio: nelle raffigurazioni grafiche per Elba, Capraia, Ischia e Tremiti rimediare un calcio dallo Stivale è la norma. (a.palmas)

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