La Nuova Sardegna

Stagione compromessa, ma agosto va

di Roberto Petretto
Stagione compromessa, ma agosto va

Ferraro, Smeralda Holding: «Tre mesi non si recuperano, ma qualcosa sta migliorando. Bisogna programmare il 2021»

14 luglio 2020
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SASSARI. La campagna promozionale della Regione “Sardegna Sicura” che dovrebbe invogliare i turisti a venire nell’isola, è ancora (a metà luglio) in fase di gestazione. Molti operatori turistici sperano ancora in un colpo di reni finale che raddrizzi una stagione disastrosa. Ma c’è chi invita a non illudersi: «Io credo che la stagione turistica 2020, come in tutto il resto del Mediterraneo, sia ormai compromessa irrimediabilmente – dice Mario Ferraro, ad di Smeralda Holding e vicepresidente di Confindustria Centro Nord Sardegna con delega al Turismo –. Non è colpa della Regione e neanche degli imprenditori. È solo una conseguenza drammatica del Covid». Smeralda Holding detiene e gestisce gran parte della Costa Smeralda: Hotel Romazzino, Pitrizza, Cervo e Cala di Volpe, prestigiosi bar, ristoranti e negozi, la Marina di Porto Cervo, il Cantiere Porto Cervo, il Pevero Golf Club. Ma non c’è una capitolazione dall’ammiraglia del turismo sardo: «È un dato di fatto - spiega Ferraro -: maggio, giugno e luglio non li recuperi più. E non possiamo neppure sperare di attaccare altri tre mesi dopo settembre per recuperare. Sul mese di agosto, invece, stiamo vedendo segnali positivi. C’è una ripresa della domanda, soprattutto italiana e intra Schengen. Se poi si dovesse riaprire all’est Europa, agosto potrebbe essere discreto. La Sardegna se la sta cavando meglio di altre destinazioni del Mediterraneo, dove c’è stato un impatto ancora più disastroso. I nostri alberghi sono aperti, il waterfront di Porto cervo è affollato, le ville sono piene e le barche cominciano ad arrivare».

Certo, il brutto colpo c’è stato e non è recuperabile: «La gente non viaggia perché non ha soldi, perché ha paura, perché non ci sono voli e perché non è nello stato d’animo di divertirsi».

L’amministratore di Smeralda Holding però è fiducioso sul futuro: «Nel medio e lungo termine la Sardegna è ben posizionata, ha un prodotto solido. Bisogna lavorare sin d’ora sulla pianificazione e la promozione turistica del 2021 posizionando la Sardegna come una destinazione sicura, a bassa densità turistica con ampi spazi, natura e mare incontaminati. Occorre poi incentivare le compagnie aeree a volare in Sardegna nel 2021».

Per Ferraro è importante anche l’aspetto urbanistico: «Si deve puntare allo sviluppo dell’industria turistica con una legge urbanistica che consenta la realizzazione di nuovi progetti a valenza strategica oltre alla riqualificazione e l’ampliamento delle strutture esistenti. Sarebbe utile e importante garantire, a chi investe, sconti fiscali e programmi di sostegno alle imprese, con finanziamenti in parte a tasso zero e in parte a fondo perduto».

Secondo Nicola Monello, direttore commerciale dell’hotel Abi d’Oru, presidente della sezione Turismo di Confindustria la Regione dovrebbe dotarsi di «strumenti operativi, rapidi e di facile applicazione» che possano «ridurre il costo del lavoro».

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