La Nuova Sardegna

Nuoro, al San Francesco mancano 130 medici e 22 primari

Paolo Merlini
Nuoro, al San Francesco mancano 130 medici e 22 primari

Allarme rosso all’ospedale: situazione grave non solo in chirurgia. La direzione dell’Assl ha segnalato più volte il deficit di personale nei reparti

29 luglio 2020
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NUORO. Mancano medici, mancano infermieri, non si fanno più concorsi: la sanità sarda è allo stremo e l’emergenza Covid non ha fatto che accelerarne il declino e mettere a nudo le profonde carenze di un sistema da potenziare e riorganizzare. Da Nuoro a Sassari sino a Olbia e Oristano è un grido d’allarme, da più parti emergono situazioni di gravissima paralisi. Il caso dell’ospedale San Francesco denunciato ieri dalla Nuova, con il reparto di chirurgia generale dove attualmente sono in servizio appena due medici su un organico che al completo dovrebbe essere di 14, è emblematico di come, in particolare nelle aree dell’isola più deboli politicamente e non solo, i problemi legati alle risorse e all’organico mantengano la sanità pubblica in uno stato di perenne precarietà, obbligando i responsabili della programmazione ospedaliera ad arditi equilibrismi per garantire i servizi essenziali, con continui spostamenti di medici da un reparto all’altro per compensare un organico che si riduce ogni giorno. Qualche dato: a Nuoro mancano 130 medici su un totale che dovrebbe sfiorare le 500 unità; dei 29 direttori di reparti, i primari di una volta, si fa prima a dire quanti ne sono rimasti: appena sette. Il motivo? I concorsi sono fermi da anni.

Il caso chirurgia generale. Come ogni anno ad agosto, qui come in altre strutture ospedaliere, quando la richiesta di interventi cala fisiologicamente e occorre soddisfare le esigenze di ferie dei sanitari, il reparto rallenterà la sua attività, limitandosi alle urgenze, come assicura il direttore generale dell’Assl Grazia Cattina. Per quanto? Tre settimane probabilmente, forse tutto il mese. Ma la situazione dell’organico è così grave che la “chiusura” del reparto è stata anticipata di qualche giorno, visto che tra turn over mai effettuati, malattie e ferie, erano rimasti in servizio appena due medici. Una paralisi messa nero su bianco dalla direttrice del presidio, Antonella Tatti: «A seguito della comunicazione del direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale che segnala la gravissima carenza di personale medico con possibilità della sola ed esclusiva gestione dell’attività di emergenza interna, si chiede, per quanto possibile, la sospensione fino al 30 luglio dei ricoveri di pazienti con problematiche chirurgiche “urgenti e differibili” presso il San Francesco, e l’eventuale trasferimento dei pazienti presso le Unità operative chirurgiche di altri presidi ospedalieri». Se questa non è una chiusura poco ci manca.

Una situazione gravissima che, stando alle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità, verrà risolta solo sino al 30 luglio, evitando dunque la pausa anticipata. Ma sono appena tre giorni, e il problema si ripresenterà a fine agosto. E dall’Ats non arrivano segnali di speranza.

Ignorati dall’Ats. Lo sa bene il direttore dell’Assl Grazia Cattina, che più volte ha fatto presente ai vertici regionali la situazione prossima al collasso. «Posso continuare a fare quello che ho sempre fatto, e cioè rappresentare alla direzione dell’Ats a cadenza regolare quelle che sono le criticità e chiedere l’attribuzione di risorse. L’ho chiesto più volte, formalmente e informalmente. Non ho mai avuto risposte. Ora è stata espletata una selezione di medici e mi auguro che le scelte ricadano su Nuoro».

C’è la volontà di penalizzare il San Francesco per favorire altri ospedali? Certo è che a Nuoro, dopo i 17 sanitari dati per positivi al Covid per un errore di laboratorio a Sassari, l’emergenza Covid è stata gestita alla perfezione. Nessun caso tra medici e infermieri, per non dire dell’individuazione per la prima volta dell’intera sequenza del virus che si è diffuso in Sardegna da parte di un'équipe di ricercatori del San Francesco. Che è stato il primo ospedale, anzi la prima Assl con i suoi distretti, a riaprire l’agenda delle visite specialistiche quando nell’altre aziende isolane erano ancora chiuse. Risultati premiati dall’Ats con nuova linfa (leggi medici, infermieri e risorse) per il primo ospedale sardo quanto a numero di specialità? Manco per nulla.

©RIPRODUZIONE RISERVATA


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