La Nuova Sardegna

Sigilli al Tir e al capannone della morte

di Luciano Onnis
Sigilli al Tir e al capannone della morte

L’autista schiacciato da una trave a Villacidro, indagini per accertare la dinamica

11 settembre 2020
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VILLACIDRO. Tir e capannone della morte messi sotto sequestro dalla Procura di Cagliari, decisa a fare piena luce sulla tragedia accaduta mercoledì sera alla ex Macar, l’azienda nel settore del commercio e vendita all’ingrosso di alimentari nella zona industriale di Villacidro dove è morto Michele Murgia, autista di 34 anni di Villacidro, dipendente della ditta Autotrasporti Pittau. È rimasto intrappolato nella cabina del suo Tir, schiacciata da una trave in cemento armato staccatasi dalla parte superiore dell’ingresso del capannone a cui accedono i camion che caricano e scaricano la merce.

Secondo la ricostruzione della dinamica eseguita da carabinieri, ispettori dello Spresal e vigili del fuoco subito dopo l’incidente e anche ieri mattina, il container trasportato sul pianale del camion Volvo avrebbe urtato la trave facendo cadere sia il manufatto che le pareti laterali in calcestruzzo, finiti sulla cabina di guida del Tir. Non è però certo che sia andata così: potrebbe infatti essere che sia stata urtata per prima una delle pareti laterali e che la sua conseguente caduta abbia comportato l’instabilità della lastra di cemento sopra l’ingresso, togliendole un appoggio e facendola crollare tragicamente sulla cabina del camion su cui si trovava alla guida Michele Murgia. Un’ipotesi, quest’ultima, tenuta in minore considerazione ma non scartata del tutto.

Sarà appunto lo Spresal, con carabinieri e vigili del fuoco, che anche ieri mattina a distanza di alcune ore dalla tragedia sono tornati sul posto, per chiarire con esattezza quanto accaduto. Come dovrà essere accertato, se risultasse l’urto del container contro la trave superiore dell’ingresso, il motivo per cui il camion con il suo voluminoso carico sia passato dove non c’era un’altezza sufficiente. Ma è anche vero che se il container era stato portato senza problemi dentro il capannone su un grosso mezzo di trasporto, altrettanto sarebbe dovuto avvenire in uscita.

Così invece non è avvenuto mercoledì sera quando Michele Murgia stava uscendo dal capannone con il camion carico del container. L'urto ha fatto crollare sulla cabina di guida un peso di svariate centinaia di quintali, schiacciandola completamente e intrappolando il povero conducente, ferito ma inizialmente cosciente. L'agonia è durata tre ore, ma quando i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarlo è morto nelle mani del medico del 118.

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