La Nuova Sardegna

Coronavirus, test sierologici per i docenti, Ats in campo: li facciamo noi

di Stefano Ambu
Coronavirus, test sierologici per i docenti, Ats in campo: li facciamo noi

Nell’isola pochi medici hanno ritirato il kit per eseguire gli esami agli insegnanti. Il commissario Steri corre ai ripari per fare partire in sicurezza l’anno scolastico

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CAGLIARI. Per la sicurezza del ritorno a scuola il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, con molto ottimismo, l’aveva risolta così: il docente va dal suo medico di base con il tesserino sanitario, fa il test sierologico. Tutto a posto in pochi minuti. Questo in un documento arrivato nelle caselle di posta elettronica di tutti i docenti d’Italia. La realtà in Sardegna è un’altra. Il dato di Sassari, ad esempio, parla chiaro: i kit per i test agli insegnanti messi a disposizione dalla Asl sono stati ritirati finora solo da 23 medici su 180. A Cagliari le proporzioni sono simili: 13 su 85 nell’area ovest e 20 su 186 nell’area vasta. Al povero docente coscienzioso che vuole presentarsi ai suoi studenti sicuro di non avere il Covid- se il suo dottore non fa i test- non rimane altro che rivolgersi al laboratorio privato. Magari anche accreditato, ma comunque a pagamento.

A otto giorni dalla prima campanella la situazione è questa. E le previsioni non sono rosee: se fare il test (volontario) è più complicato di quello che dice Arcuri e bisogna pure tirare fuori il bancomat è facile prevedere che il primo giorno di scuola molti docenti si possano presentare senza la garanzia del test. In realtà molti docenti sono già in classe per i corsi di recupero. Tutti con il controllo già effettuato? Per questo l’Ats sta correndo ai ripari. Poche parole, ma chiare, quelle del commissario Giorgio Steri: «Provvederemo noi – ha spiegato ieri mattina – daremo subito le disposizioni per consentire ai docenti di fare i test».

Saranno quindi le strutture di igiene pubblica a somministrare i test. Molti medici di base ancora sull’Aventino. Soprattutto per un motivo, già reso noto allo stesso Steri e all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu: «Se somministriamo il test a un docente che poi è positivo – hanno spiegato a più riprese i medici di medicina generale – dobbiamo andare in quarantena e chiudere l’ambulatorio».

Per questo molti medici hanno già comunicato che non andranno a prendere i kit. Ad Alghero hanno ritirato l’attrezzatura 21 medici su 60, a Ozieri 15 su 21. Meglio a Oristano: 33 su 53. Più della metà anche ad Ales Terralba, 17 su 30. Massiccia adesione invece a Ghilarza Bosa: 26 su 28. Numeri capovolti invece a Sanluri: 2 su 69. Idem a Carbonia e isole: 9 su 96. Percentuali più alte nel Sarcidano: 11 su 28. Mentre a Quartu si viaggia sul 50 per cento: 12 su 25. Meglio nel Sarrabus Gerrei: 17 medici su 20 useranno il kit.

Qualche scuola, tra il vedere e il non vedere, sta chiedendo aiuto al progetto Ad Adiuvandum che sta garantendo i test a tutte le categorie di lavoratori a contatto con il pubblico. Ora però entra in gioco l'Ats: dovrebbe essere la mossa decisiva. Anche se ormai al suono della campanella mancano davvero pochi giorni. In Sardegna le scuole apriranno martedì 22 settembre.

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