La Nuova Sardegna

pene leggermente ridotte in appello 

Per gli assalti ai portavalori confermate 24 condanne

Per gli assalti ai portavalori confermate 24 condanne

CAGLIARI. Ventiquattro condanne come in primo grado, ma con un taglio della pena per dodici imputati più un patteggiamento in appello: si è chiuso così il processo-bis alla banda capeggiata da...

16 settembre 2020
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CAGLIARI. Ventiquattro condanne come in primo grado, ma con un taglio della pena per dodici imputati più un patteggiamento in appello: si è chiuso così il processo-bis alla banda capeggiata da Giovanni Olianas responsabile di una serie di colpi a portavalori, caveau di istituti di vigilanza e supermercati messi a segno tra il 2013 e il 2015 con parte dei bottini reinvestita nel traffico di stupefacenti. La Corte d’Appello presieduta dal giudice Paolo Costa ha nel complesso confermato la sentenza emessa dal tribunale di Lanusei l’8 marzo dell’anno scorso così come richiesto dal pg Michele Incani. Lo sconto più alto è andato al nuorese Mario Pirari (54 anni) che in primo grado era stato condannato a 13 anni e grazie all’accordo raggiunto dai difensori Pietro Sanna ed Herika Dessì se l’è cavata con 7 anni e 9 mesi. Dopo una mattinata in camera di consiglio la Corte ha assolto da uno dei capi d’imputazione Gianluigi Olianas (58 anni) di Villagrande Strisaili, difeso da Paolo Pilia e Massimiliano Ravenna, che si è visto ridurre la pena da 7 anni e 6 mesi a 6 anni e 3 mesi. Assolto da un’imputazione anche Roberto Serra (56 anni) di Quartu, difeso da Carmelino Fenudi e Marco Pilia, condannato a 5 anni anzichè a 6. Giovanni Olianas (55 anni) di Villagrande, considerato il capo della banda, difeso da Paolo Pilia e Leonardo Filippi, esce dal secondo processo con 28 anni (erano 30) e uno dei capi d’imputazione condiviso con Gavino Pira (50 anni, 10 anni e mezzo confermati) di Gavoi, difeso da Francesco Marongiu, dovrà essere riqualificato dal tribunale dopo un nuovo processo. Ancora: per Sergio Arzu (40 anni) di Talana difeso da Paolo Pilia, la pena passa da 20 anni a 18 anni e 10 mesi, per Simone Balloi (37 anni) di Nuoro, difeso da Gianfranco Mureddu e Pasquale Ramazzotti, da 18 anni a 13 anni e un mese, Michele Cherchi (39 anni) di Ozieri difeso da Antonio Mereu da 12 anni a 9 e mezzo, Salvatore Deriu (55 anni) di Santulussurgiu, difeso da Tullio Moni e Fenudi, da 8 anni a 7 e mezzo. Le altre pene ridotte sono quelle che riguardano Angelo Lostia (37 anni) di Olzai difeso da Ramazzotti, che passa da 20 anni a 14 e mezzo, Fabrizio Manca (39 anni) di Villagrande, difeso da Marcello Caddori, da 21 anni a 17 anni e mezzo, Antonello Mesina (29 anni) di Nuoro, difeso da Francesco Tazzari, da 11 anni a 9 anni e 9 mesi, Francesco Monni (57 anni) di Orune difeso da Angelo Merlini, da 3 anni a 2 anni e 9 mesi, Pasquale Scanu (44 anni) di Bitti difeso da Potito Flagella, da 15 anni a 13 anni e mezzo.

Confermate le altre condanne: 30 anni per Luca Arzu, 4 anni e 2 mesi per Pasquale Bellu, 2 anni e 8 mesi per Marta Rosa Coda, 4 anni per Silvana Conti, 4 anni e 2 mesi per Pietro Paolo Lotto, 4 anni per Calo Olianas, 7 anni per Giovanni Salvatore Pirisi, 6 anni per Manuele e Matteo Soro, 10 anni per Carmelo Soru.

Altri cinque presunti componenti della banda Olianas sono stati condannati col rito abbreviato, due sono stati assolti nel giudizio di primo grado. Ora i difensori dovranno attendere il deposito della sentenza per valutare la possibilità di un ricorso in Cassazione. Per ora l’impianto accusatorio allestito dal pm della Dda Danilo Tronci e confermato dal sostituto pg Incani ha retto la prova di due processi. Hanno pesato soprattutto le numerose intercettazioni telefoniche, che per l’accusa hanno messo in luce un’attività criminale articolatissima da parte di una banda che finanziava il traffico delle droghe con una sequenza ininterrotta di rapine messe a segno con l’uso di armi da guerra. (m.l)

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