La Nuova Sardegna

Contagi in crescita ma ricoveri in calo

Accertati altri 51 positivi. Gimbe: terapia intensiva, isola ai primi posti

18 settembre 2020
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SASSARI. Nuova impennata di contagi nell’isola con numeri quasi raddoppiati rispetto al dato precedente. Sono 51 i casi di positività accertati nelle ultime 24 ore, con il totale di positivi dall’inizio dell’emergenza che arriva a quota 3.042: di questi, 1514 sono i pazienti attualmente alle prese con il virus, 1413 dei quali in isolamento domiciliare perché asintomatici o affetti da sintomi lievi. Sono invece 84 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (quattro in meno rispetto al dato di ieri), mentre resta invariato il numero dei pazienti (17) in terapia intensiva. Dei 51 casi rilevati nelle ultime 24 ore, 44 derivano da attività di screening mentre 7 da sospetto diagnostico. Resta invariato il numero delle vittime, 140 in tutto. In totale sono stati eseguiti 164.785 tamponi, con un incremento di 1.949 test rispetto all'ultimo aggiornamento. In crescita il numero di guariti: +17 rispetto al precedente aggiornamento. Sul territorio, dei 3.042 casi positivi complessivamente accertati, 495 (+6) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 298 (+1) nel Sud Sardegna, 187 (+11) a Oristano, 281 (+12) a Nuoro, 1.781 (+21) tra Sassarese e Gallura.

Intanto il consueto report della Fondazione Gimbe stabilisce che la Sardegna è una delle regioni in cui c’è stato in rapporto alla popolazione l’incremento maggiore di pazienti in terapia intensiva. Il 74,1% dei pazienti è distribuito in otto regioni. E tra queste al secondo posto, dietro la Lombardia e insieme a Lazio e Campania, c'è anche la Sardegna. Per quanto riguarda invece la classifica dei nuovi casi per 100mila abitanti la Sardegna è al quarto posto in Italia a quota 21,29 dietro Liguria, provincia di Trento e provincia di Bolzano.

Per quanto riguarda la In provincia di Nuoro dopo Orgosolo scoppia il caso Orune: 17 i positivi accertati, numero che ha indotto l’amministrazione comunale guidata da Pietro Deiana a disporre test sierologici a tappeto tra la popolazione, con precedenza ai bambini in età scolare.



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