La Nuova Sardegna

Confindustria Sardegna: «Via al cantiere della dorsale»

Giuseppe Centore
Confindustria Sardegna: «Via al cantiere della dorsale»

Incontro delle imprese con il ministro Patuanelli. De Pascale: «L’addio al carbone è lontano, ora serve un segnale»

19 settembre 2020
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CAGLIARI. Le imprese chiedono tempi certi alla politica, soprattutto nel delicato settore delle infrastrutture energetiche. Tempi che a oggi non ci sono e che rischiano di far saltare, anche a causa delle modifiche al calendario in sede europea, i piani del governo.

Della delicatissima fase di transizione a una economia “verde” si è parlato mercoledì sera a Roma nel corso di una riunione di Confindustria Energia, che raggruppa tutte le imprese del settore operanti nel paese, allargata a diversi presidenti territoriali, e a cui ha partecipato anche il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

Tra i temi affrontati anche il caso Sardegna, ricordato dal presidente di Confindustria Maurizio De Pascale come centrale anche a livello nazionale. «Abbiamo chiesto al ministro di sostenere la nostra linea su una certa e sicura decarbonizzazione che garantisca le imprese e tutti gli utenti sardi. È evidente che serve il metano, e ne serve tanto, subito e a prezzi accettabili per tutti». Nel corso della riunione sono arrivate novità da Enel. Il presidente di Enel Italia Carlo Tamburi ha confermato che a oggi non è possibile completare il passaggio da carbone a metano della centrale di Portovesme, anche per il prossimo incremento della domanda (con Sider Alloys in riavvio). «In questi giorni, con tanta indisponibilità di altri impianti e con una buona ripresa della domanda (un fatto positivo) abbiamo richiamato in esercizio impianti a carbone fermi da mesi e mesi perché, per l'inadeguatezza del sistema, servono.

L’ultimo a carbone riattivato su richiesta di Terna è Civitavecchia. «Il fatto è che il piano per il clima – continua De Pascale – si è posto obiettivi ambiziosi, di non facile esecuzione con strumenti ordinari, come quasi decuplicare la quantità di rinnovabili prodotta nell’isola. Se a questi ritardi aggiungiamo l’impossibilità di mandare in esercizio una opera ciclopica come il Tyrrhenian link (il cavo tripolare che collegherà Sardegna Sicilia e Campania) prima del 2030, si capisce come l’addio al carbone per la Sardegna sia ancora molto, molto lontano. Al ministro abbiamo chiesto di mandare avanti subito i progetti per quella parte di dorsale, il tratto sud, già autorizzata e per la quale mancano solo atti amministrativi, come l’autorizzazione unica. Aprire subito i cantieri sarebbe un bel segnale per l’isola».

Alle imprese ha replicato in chiusura lo stesso ministro, con al fianco il suo nuovo consigliere per la politica industriale Elio Catania, già ai vertici di Confindustria. «Il ministro – ha detto De Pascale – ha rassicurato le imprese su una forte accelerazione delle procedure autorizzative per le infrastrutture e ci ha chiesto la massima collaborazione, segno di realismo e concretezza che fa piacere».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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