La Nuova Sardegna

Doria eletto senatore bocciato l’asse Pd-M5s

di Alessandro Pirina
Doria eletto senatore bocciato l’asse Pd-M5s

Il medico candidato dal centrodestra vince la corsa verso Palazzo Madama Giallorossi sotto il 30 per cento. Ottima performance di Italia viva, bene il Psi

22 settembre 2020
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SASSARI. Cronaca di una vittoria annunciata. Più dalle divisioni degli avversari che dalla forza della coalizione vincente. Carlo Doria è il nuovo senatore del collegio di Sassari. Medico ortopedico e docente universitario, componente dell’Unità di crisi durante l’emergenza Covid, scelto direttamente dal governatore Christian Solinas, porta a casa un successo che poco più di un mese fa sembrava una missione impossibile. Appena due anni fa il collegio se l’era aggiudicato senza problemi il Movimento 5 stelle, con oltre il 41 per cento ottenuto da Vittoria Bogo Deledda, prematuramente scomparsa la scorsa primavera. E questa volta il M5s si presentava in tandem con il Pd e il resto del centrosinistra. Sulla carta oltre il 62 per cento dei voti. Ma renziani e altri partiti minori del centrosinistra non hanno accettato il nome indicato dai 5 stelle, l’ingegnere Lorenzo Corda, e hanno appoggiato un pezzo da novanta come l’avvocato Agostinangelo Marras. Una spaccatura - a cui bisogna aggiungere la discesa in campo del Psi con il medico Gian Mario Salis - che ha aperto le porte alla vittoria del centrodestra. Vittoria netta, oltre il 40 per cento, anche se la percentuale con cui Doria conquista Palazzo Madama è nettamente inferiore alla somma dei risultati degli avversari. Corda si è attestato al 28,91 per cento, mentre Marras è arrivato a quota 24,83 e Salis ha portato a casa un rilevante 6,02. Più o meno il 60 per cento totale.

Il vincitore. Ma in politica conta chi prende più voti. E così a Roma arriva Carlo Doria, sassarese, classe 1966. Un voto in meno per il governo Conte che a Palazzo Madama ha i numeri contati. «I cittadini hanno dato fiducia al governo regionale e chiedono di portare a Roma le battaglie del presidente Solinas – sono state le sue prime parole quando il vantaggio sugli avversari era ormai incolmabile –. Non è la mia vittoria ma della squadra sardista, autonomista e di centrodestra che con unità d'intenti ha colto le istanze di questa parte dell'isola». E infatti nella sede elettorale a Sassari c’è tutto lo stato maggiore del centrodestra. A partire dal governatore Christian Solinas, il suo principale sponsor. Presente anche il coordinatore regionale della Lega, Eugenio Zoffili. «Carlo Doria è il nuovo senatore della Lega appena eletto in Sardegna al posto della senatrice 5 stelle che purtroppo non c'è più – ha detto –. La Lega dà il benvenuto al nuovo senatore con gli auguri di buon lavoro. Siamo felici e soddisfatti per questa battaglia vinta insieme con il Psd’Az e tutta la coalizione di centrodestra». E a Doria è arrivato anche un messaggio del leader del Carroccio, Matteo Salvini. «La Lega, il centrodestra e il Partito sardo d’azione hanno strappato quel collegio all'alleanza Pd-5 stelle, quindi per i numeri del Senato è sicuramente significativo», è stato il commento dell’ex ministro dell’Interno. «Ringrazio tutti ma una parola speciale va alla Sardegna. Non vi deluderò», ha detto Doria prima di lasciare la sede elettorale per un imprevisto.

Gli avversari. Gli sconfitti di queste suppletive sono soprattutto il M5s e il Pd. Il primo vede ridursi ulteriormente la sua pattuglia in Parlamento. Nel 2018 in Sardegna erano stati 16 i parlamentari mandati a Roma dai 5 stelle, che dopo pochi mesi avevano dovuto affrontare l’addio di Andrea Mura, eletto a Cagliari. Alle suppletive, nel gennaio 2019, il candidato del M5s, Luca Caschili, però era stato superato da Andrea Frailis, che oggi è il terzo deputato sardo Pd. Il secondo seggio perso è ora questo di Sassari, visto che al posto di Bogo Deledda è stato eletto il candidato del centrodestra. Ma il ko di Sassari è anche una grande sconfitta per il Pd, che fino a qualche anno fa era il partito più forte del Nordovest della Sardegna. Invece, dopo l’insuccesso alle comunali di un anno fa, il Pd ora viene di nuovo battuto nonostante l’unione con i 5 stelle. Diverso il discorso di Italia Viva, che sicuramente potrà dirsi più che soddisfatta di un quasi 25 per cento che non aveva mai preso. Lo stesso Renzi, nei giorni scorsi, aveva detto che il risultato di Sassari sarebbe stato molto importante. Ma l’ottima affermazione di Marras è più un successo personale del penalista, che infatti ha sempre tenuto a sottolineare la sua indipendenza dai partiti, anche se non è un mistero che molti Pd delusi dell’abbraccio con i 5 stelle abbiamo votato per il candidato di Italia Viva. O per Salis del Psi, che sicuramente ha ottenuto molti più voti di quanti se ne aspettasse lo storico partito del garofano rosso.

Verso le comunali. E queste divisioni sono un campanello d’allarme in vista delle amministrative che si terranno il 25 e 26 ottobre. Al voto andranno 160 Comuni, tra cui Nuoro, Porto Torres, Quartu e Sestu. Il centrodestra sembra essere riuscito a trovare candidati unitari quasi ovunque, mentre il centrosinistra - vedi soprattutto Nuoro e Quartu - andrà in ordine sparso. Ci sono poi i 5 stelle che cercheranno di difendere Porto Torres, uno dei primi comuni conquistati nell’isola.

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