La Nuova Sardegna

Forestas: no ai contratti ingiusti

Forestas: no ai contratti ingiusti

Va avanti la battaglia dei circa 6mila lavoratori: presidio a Villa Devoto e stato di agitazione

23 settembre 2020
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CAGLIARI. Sono quasi seimila i dipendenti dell’agenzia regionale Forestas che attendono l’esito della vertenza che li coinvolge. Le organizzazioni sindacali da tempo hanno scelto strategie differenti. Il Sadirs, dopo lo stato di agitazione proclamato qualche tempo fa, ha iniziato un presidio fisico davanti ai cancelli di Villa Devoto, sede della Presidenza della Regione, che andrà avanti per 40 giorni. È di ieri la replica della direzione generale di Forestas indirizzata proprio al Sadirs che aveva definito l’ultima campagna antincendio “avviata in modo emergenziale e condotta con grandi difficoltà”. Un’affermazione smentita dal direttore generale dell’agenzia che la definisce “lesiva dell’immagine di Forestas” specificando di aver rispettato date e impegni del piano regionale antincendio “senza alcuna difficoltà operativa”.

Le sigle confederali, invece, si sono riunite ieri, sempre a Cagliari, dopo le minacce indirizzate ai segretari regionali di Flia Cgil, Bruno Olivieri, e di Fai Cisl, Rita Poddesu. All’incontro ha partecipato anche il segretario nazionale di Flai Cgil, Giovanni Mininni: «Atti spiacevoli – ha commentato Mininni – ma la nostra è una linea unitaria presa a livello nazionale e portata coerentemente avanti. Certo, i problemi non si risolvono con queste azioni. Noi partiamo da un punto certo: due leggi sono state impugnate giustamente per una questione di competenze sulla materia che deve essere demandata alle parti sociali. Ripartiamo invece dalla legge che non è stata impugnata. E siamo pronti a dare un contratto che migliori le condizioni dei lavoratori».

In gioco ci sono anche i lavoratori iscritti al Siad, il sindacato autonomo che ieri ha proclamato lo stato di agitazione. «Una scelta maturata dopo i continui rinvii delle riunioni del Coran (Il comitato per la rappresentanza negoziale della regione, ndr) che, ad oggi, non è stato in grado di fornire ufficialmente il quadro delle risorse disponibili per il passaggio al contratto collettivo regionale di lavoro (Ccrl)– spiega Sebastiano Sanna, responsabile del Siad. Il sindacalista, poi, spiega alcuni punti fondamentali della vertenza: «I dipendenti dell’agenzia sono stati inquadrati in una fascia che non esiste nel contratto collettivo, la B iniziale. La nostra richiesta è che vengano inquadrati nelle fascia B1, come indica il Ccrl. Il Siad ritiene che se la volontà è quella di portare tutti gli operai in fascia B, una categoria contrattuale che ne permetta la piena operatività, questo dovrebbe essere fatto rispettando fasce economiche stabilite dal Ccrl per tutti i dipendenti Regionali, partendo dalla fascia B1 con uno stipendio mensile di 1.650 euro contro gli attuali 1554. (c.z.)

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