La Nuova Sardegna

Ad Aidomaggiore scatta il lockdown

di Maria Antonietta Cossu
Ad Aidomaggiore scatta il lockdown

Fino al 2 ottobre come a marzo: attività chiuse e si esce con l’autocertificazione

26 settembre 2020
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AIDOMAGGIORE. Aidomaggiore si è autoisolato per fermare l'epidemia di coronavirus. Il rapido peggioramento della situazione sanitaria ha indotto l'amministrazione comunale a prendere provvedimenti drastici che per almeno una settimana si tradurranno nella chiusura di tutte le attività commerciali ad eccezione di alcune tipologie e nella limitazione degli spostamenti dei cittadini, che potranno entrare e uscire dal paese - che ha circa 450 abitanti - solo con l'autocertificazione.

Le misure restrittive sono state concordate con il prefetto di Oristano e adottate mediante un'ordinanza firmata ieri dalla vicesindaco Maria Lourdes Pala. «Sappiamo di chiedervi tanto», ha detto l'amministratrice, che ha preso in mano la situazione dopo che il sindaco Mariano Salaris è risultato positivo al Covid. «Ma in questo momento di grande emergenza è la sola cosa che possiamo fare per evitare che questo virus continui a circolare velocemente nel nostro piccolo paese e in quelli vicini, e per tutelare la salute nostra e dei nostri cari». L'amministrazione ha avviato una campagna di sensibilizzazione tra i 413 residenti chiedendo di sottoporsi volontariamente al tampone. Già la prossima settimana l'esame naso-faringeo sarà eseguito sugli anziani, sugli assistenti domiciliari e sugli utenti della Comunità alloggio del Comune. La vicesindaco ha invitato i compaesani alla massima collaborazione e a non sottovalutare la situazione. «Invitiamo tutti a mantenere la calma e a rispettare rigorosamente le regole, solo così potremo farcela». Gli obblighi richiamati nel provvedimento restrittivo, in vigore almeno fino al 2 ottobre, serviranno a limitare i contatti sociali sia all'interno della comunità che all'esterno. Ai cittadini sarà consentito uscire dalle proprie abitazioni solo per recarsi al lavoro, dal medico curante o nelle strutture sanitarie e acquistare i beni di consumo necessari. A questo scopo rimarranno aperti solo i negozi di generi alimentari e di prima necessità, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Gli esercenti, dal canto loro, dovranno intensificare le operazioni di igienizzazione e sanificazione, usare e far usare i dispositivi di protezione ai clienti. Si ripiomba nel passato per quanto riguarda i funerali, ai quali saranno ammessi solo quindici persone.

Altri due casi positivi a Paulilatino (un dipendente comunale) e a Norbello. In quarantena invece dodici a Sorradile, dove è aperto un solo negozio, Bidonì e Abbasanta.

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