La Nuova Sardegna

Salvini: ora si cambia Basta con la sinistra alla guida dei Comuni

Salvini: ora si cambia Basta con la sinistra alla guida dei Comuni

Il leader della Lega confida in un successo a Nuoro «Regione, la giunta ha agito bene. Rimpasto? Decide Solinas»

23 ottobre 2020
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SASSARI. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dovuto rinunciare al tour sardo organizzato per la chiusura della campagna elettorale. In questa intervista parla dell’appuntamento col voto, ma anche di Regione, alleanze e emergenza Covid.

L’appuntamento elettorale nell’’isola riserva alcuni confronti interessanti. In particolarmente a Nuoro…

«A Nuoro governa la sinistra da venticinque anni. È arrivato il momento di cambiare. Loro si presentano divisi. Hanno cinque candidati (più i Cinquestelle che a Nuoro sono una costola della sinistra). La nostra coalizione si presenta unita. Pietro Sanna è una persona concreta. Un architetto. Un uomo con una visione chiara della città e il giusto atteggiamento pratico».

In Sardegna lei arrivò anche per la vertenza latte. Il prezzo è ancora lontano da quell’euro al litro di cui aveva parlato. Cosa è successo?

«La vertenza latte fu gestita in sintonia con l’allora Ministro Centinaio attraverso un decreto ad hoc che vide il plauso di tutta la filiera del latte e di tutte le forze politiche. Ad oggi, causa nuovo Governo e burocrazia lenta stiamo ancora aspettando i decreti attuativi di quel decreto.

La Regione Sardegna è a guida sardo-leghista. A un anno e mezzo dall’elezione di Christian Solinas che giudizio dà dell’operato della Giunta?

«Più che positivo, ma dobbiamo fare sempre di più e sempre meglio».

Alcuni assessori della Lega sono diventati bersaglio di critiche. In particolare quello alla Sanità e quello ai trasporti.

«Non esiste la bacchetta magica per risolvere i problemi in pochi secondi, ma stiamo mettendo mano a tutti i dossier. Sono fiducioso e sicuro che soddisferemo le aspettative dei sardi».

Il presidente Solinas ha annunciato un “rimpasto” per il dopo amministrative. Condivide l’esigenza di una messa a punto? E la delegazione della Lega in Giunta è a rischio?

«Da convinto autonomista, lascio a Solinas e alla sua squadra l’onore e l’onere di decidere lo schema migliore. A me interessano i risultati: l’obiettivo è realizzare il programma elettorale e soddisfare i cittadini. Cito un esempio, la battaglia per il punto nascite alla Maddalena: lì la Lega sta facendo di tutto per invertire la rotta dopo i tagli del centrosinistra. La direzione è corretta».

In piena pandemia ha colpito la decisione di far tornare nell’isola il commissario Zoffili. Una mossa che è stata vista come la volontà di mettere sotto tutela la Giunta…

«Assolutamente no, Zoffili è innamorato della Sardegna e ha lavorato in questa splendida terra per diverso tempo. È una risorsa in più, utile alla Lega, ma che non intende mettere sotto tutela nessuno».

La Regione, unica in Italia, ha insistito a lungo sui controlli sanitari obbligatori per l’ingresso nell’isola, scontrandosi con la posizione del Governo. È stata la scelta migliore?

«Il grido d’allarme di Solinas per prevenire un boom di contagi provocati dai turisti si è dimostrato, purtroppo, fondato. Le mancanze sono del governo centrale, come testimoniano quasi tutte le regioni comprese quelle di centrosinistra».

Diversi esponenti della Lega hanno manifestato a Olbia contro l’attracco della Ala Kurdi. In un’isola assediata nuovamente dal virus, gravata da una crisi economica senza precedenti, ritiene che quello della Ala Kurdi fosse un problema prioritario?

«Il problema principale degli italiani e dei sardi è il lavoro, servono certezze e prospettive. Quello dell’immigrazione è un altro problema, non il numero uno, ma riteniamo irragionevole chiedere chiusure e sacrifici agli italiani mentre facciamo sbarcare decine di clandestini che in troppi casi hanno confermato di avere il virus e non hanno rispettato la quarantena. Aggiungo che la Alan Kurdi sarebbe dovuta andare a Marsiglia, ma ogni volta c’è una scusa diversa per far arrivare gli immigrati sempre e solo in Italia. Bene ha fatto chi ha tentato pacificamente di fermarla».

La Lega sembra avere rallentato il passo. Le ultime regionali non sono andate come speravate e il vostro alleato Fratelli d’Italia sembra godere di migliore salute. Che succede? Lei ha commesso degli errori?

«Non sono d’accordo, la Lega si conferma il primo partito italiano e del centrodestra e in Veneto Luca Zaia ha ottenuto un risultato straordinario. In Toscana, Susanna Ceccardi ha superato addirittura il 40%, la Lega è primo partito nelle Marche dove il centrodestra ha strappato la regione al Pd. Non vedo una Lega in difficoltà, mi dispiace per i risultati in Campania e Puglia. Come coalizione potevamo e dovevamo fare meglio».

Che pensa dell'ultimo dpcm?

«Confuso e pasticciato. Il governo si ostina a fare tutto da solo, nonostante il centrodestra sia al governo di 14 regioni su 20 e sia maggioranza nel Paese».

Il principio della collaborazione tra maggioranza e opposizione, auspicato per il livello nazionale, dovrebbe essere esteso anche a quello regionale?

«Sono piano diversi, in una fase di emergenza il governo è chiamato a scelte decisive e delicate che toccano la vita reale dei cittadini. È da lì che può e deve avviarsi una collaborazione: il centrodestra ha dimostrato con i fatti, per esempio votando lo scostamento di bilancio, di essere serio e responsabile. Aspettiamo Conte, Pd e 5Stelle». (r.pe.)

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