La Nuova Sardegna

Verso chiusure mirate ma solo dopo le elezioni

di Umberto Aime
Verso chiusure mirate ma solo dopo le elezioni

Non ci sarà un blocco totale: probabili limitazioni tra cui il coprifuoco notturno

23 ottobre 2020
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CAGLIARI. L’avvicinamento al nuovo Stop&go sarà a tappe forzate. Il blocco dovrebbe scattare all’inizio della prossima settimana, ma non prima di martedì o mercoledì, e comunque dopo lo spoglio di lunedì per le elezioni comunali.

Le ipotesi. Se saranno decise, però è ancora tutto in bilico, le chiusure dovrebbero essere mirate, comprendendo le scuole superiori, ma non generalizzate come ai tempi del lockdown. Un’altra novità potrebbe essere il coprifuoco, forse dalle 23 alle 5, per bar e ristoranti, con l’azzeramento totale della movida. Però prima di firmare, il governatore Christian Solinas si è imposto un’istruttoria molto rigida. Ieri dopo un lungo vertice con il comitato tecnico scientifico regionale, ha condiviso l’ennesimo allarme Covid con i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio regionale. Oggi dovrebbe confrontarsi con i ministri della salute e degli affari regionali – Roberto Speranza e Francesco Boccia – e poi proporre sempre ai capigruppo, intorno a mezzogiorno, la sua proposta di Stop&go. Domani e domenica, infine, dovrebbe riconvocare gli esperti per la stesura finale dell’ordinanza numero 49. Perché «in questo frangente molto complicato – avrebbe detto in una riunione – è indispensabile che ogni decisione sia concordata e condivisa, o le nuove prescrizioni non riusciranno a rallentare l’impennata dei contagi».

La bozza. Sul tavolo ci sarebbero diversi piani di pronto intervento, ma nessuno è ancora ufficiale. Anche se il comitato tecnico avrebbe ribadito: «Mai le misure restrittive sono accettate di buon grado. Quindi è necessario calibrare i passi per evitare contraccolpi sociali». È questo il punto più delicato dell’istruttoria in corso: alzare la guardia, ma con il massimo della responsabilità.

Scuole. È possibile, ma non è detto, che gli istituti superiori siano chiusi per 15 giorni a partire da martedì o mercoledì, con un ritorno totale alla didattica a distanza. Perché solo queste scuole? In queste settimane il via vai degli studenti, casa-aule-casa, sarebbe stata una delle cause principali del diffondersi del virus nelle famiglie e anche uno dei canali più difficili da tenere sotto controllo. Con gli alunni delle materne, elementari e medie, invece, la prevenzione avrebbe funzionato. Nelle prossime ore, è previsto anche un vertice con la Direzione scolastica regionale per verificare la possibilità di una soluzione meno invasiva: i doppi turni.

Trasporti. Per porti e aeroporti potrebbe esserci una stretta sui motivi del viaggio, molto simile a quella vissuta nei mesi di lockdown: solo per motivi di lavoro e salute, nient’altro sarà autorizzato. A meno che, in questo fine settimana, il Governo non decida di bloccare gli spostamenti fra le regioni e, a quel punto, la Sardegna si allineerebbe. Ancora più fumose, almeno in queste ore, sembrano essere le prescrizioni per i trasporti interni. Con le scuole superiori chiuse, dovrebbe diminuire la pressione sulle linee locali. Ma per evitare comunque assembramenti alle fermate e bus affollati, l’ordinanza potrebbe prevedere l’aumento delle frequenze e il ritorno del coefficiente di riempimento al 50 per cento e non più all’80.

Negozi e ristoranti. Il coprifuoco dalle 23 alle 5 è una delle restrizioni più probabili. Sarebbe un mini serrata e coinvolgerebbe anche i centri commerciali, con chiusure però anticipate forse alle 20. Non sono da escludere maggiori controlli, leggi ingressi contingentati, nei super market, che la domenica – soprattutto quelli all’interno delle città mercato – potrebbero di nuoto essere obbligati a tenere abbassate le saracinesche.

Movida e sanzioni. Col coprifuoco, il rischio di assembramenti serali e notturni dovrebbe essere scongiurato. Di sicuro, come stabilito dalle prefetture nei comitati provinciali, questo fine settimana aumenterà la presenza delle forze dell’ordine nelle strade più frequentate dai giovani. È in discussione il possibile inasprimento delle multe, anche se quelle previste dal Dpcm sono alte: da 400 a 3mila euro.

Sanità. In piena fase 2 per quanto riguarda i ricoveri Covid, la Regione avrebbe messo in preallarme altri ospedali pubblici per garantire un maggior numero di posti letto. Non tanto in terapia intensiva e sub intensiva, sarebbero per ora sufficienti dopo l’ingaggio delle strutture private, ma solo se fosse necessario trasferire altrove i pazienti C-19 non gravi, ora ricoverati negli ospedali Covid. Anche se l’apertura, in queste ore, degli hotel – sono una decina – per ospitare i sintomatici sotto controllo avrebbe risolto in parte quest’emergenza.

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