La Nuova Sardegna

Coronavirus, Comuni sardi in ordine sparso tra divieti e mini lockdown

Coronavirus, Comuni sardi in ordine sparso tra divieti e mini lockdown

I sindaci si trovano ad affrontare spesso da soli situazioni di emergenza differenti. Provvedimenti diversi in centri vicini, ma c’è anche chi cerca una strategia unica

17 novembre 2020
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SASSARI. Dalla chiusura di marzo e aprile uguale per tutti sul territorio nazionale, a prescindere dalle differenze tra la situazione di Bergamo a quella di Baradili si è passati ai blocchi “a macchia di leopardo” di queste settimane. Anche i Sardegna i sindaci, prima interfaccia tra cittadini e istituzioni, devono affrontare ogni giorno conti di contagi che non quadrano, attese snervanti per ottenere i tamponi e risultati degli stessi che arrivano in ritardo. E, sulla base di questi numeri ballerini, valutare e decidere, senza neppure uno straccio di comitato scientifico in cui trovare conforto. Così, da Comune a Comune, le “zone” cambiano colore, spaziando attraverso una gamma ben più vasta dei canonici giallo, arancio e rosso. Una scuola chiusa lì, un divieto d’accesso in piazza stabilito di là e così via. Tanto che da paese a paese le regole possono cambiare e anche di molto.

Sassari. Il sindaco del capoluogo ipotizza regole più restrittive, ma per ora non va sino in fondo. Un aumento inatteso dei contagi ha costretto, a fine ottobre, porta il sindaco Villanova Monteleone, Vincenzo Ligios a chiudere scuola, micronido comunale, uffici comunali, biblioteca e centro diurno per anziani scuole sino al 22 novembre. A Putifigari (circa 700 abitanti) il sindaco Giacomo Contini è pronto a prendere provvedimenti. «Al momento registriamo 18 persone positive al Covid – commenta – e dico subito che se raggiungeremo quota 25 sono pronto a ordinare il lockdown del paese». A Burgos municipio chiuso a causa di alcune positività riscontrate tra il personale, col sindaco Leonardo Tilocca, appena eletto che si è trovato tra le mani una situazione intricata.

Nuoro. Tra i sindaci che hanno deciso misure più rigide c’è sicuramente quello di Silanus, Gian Pietro Arca, che, dopo la crescita dei contagi da Covid-19 e la terza vittima in pochi giorni, ha disposto il lockdown totale per una settimana. Chiuse scuole, bar e ristoranti, mercati, uffici comunali (con servizi essenziali garantiti per appuntamento), cimitero, dell'ecocentro e impianti sportivi. Sospese le attività di estetisti, parrucchieri, orologeria/oreficeria, fioristi al dettaglio, commercio di abbigliamento e calzature. Stop anche alle cerimonie civili e religiose. Spostamenti vietati. Per i servizi di ristorazione consentita la consegna a domicilio.

Dal 14 è in lockdown anche Orani: a deciderlo è stato il sindaco Antonio Fadda attraverso una ordinanza che sarà in vigore fino al 22 novembre. 60 positivi hanno spaventato l’amministrazione che ha chiuso tutto, un po’ come Silanus.

Situazione analoga a Oliena: il sindaco Bastiano Congiu ha firmato una nuova ordinanza che chiude tutto, eccetto i servizi essenziali, dal 15 novembre fino al 29. Vietato ogni spostamento fuori dal Comune, salvo quelli «motivati da comprovate necessità di studio lavoro». Consentita l’attività motoria individuale e gli spostamenti per la coltivazione dei terreni ad uso agricolo.

Oristano. I Comuni del Guilcer, Ghilarza, Abbasanta e Norbello pensano di dare vita a un accordo per rendere omogenea la rete di prescrizioni e divieti. Il 12 novembre il sindaco di Sorradile, Pietro Arca, ha disposto la chiusura di tutti gli esercizi commerciali ad eccezione di farmacia, tabaccheria e negozi alimentari, alcuni dei quali hanno però chiuso ugualmente per precauzione. Al contempo ha vietato l'attività venatoria.

Le disposizioni rimarranno in vigore fino al 30 novembre, o comunque sino a quando non saranno noti i risultati dei tamponi molecolari effettuati sui contatti diretti dei positivi.

Con un’ordinanza emessa lunedì scorso il sindaco di Norbello Matteo Manca ha disposto la chiusura per sette giorni della scuola dell'infanzia della frazione di Domusnovas Canales in seguito alla scoperta di alcuni casi di positività tra gli alunni. Un provvedimento ancor più restrittivo aveva emanato l'8 novembre il sindaco di Paulilatino per consentire di effettuare lo screening senza rischiare che il virus si propagasse oltre. L'ordinanza era stata revocata dal prefetto al termine dell'indagine epidemiologica, ma il sindaco a metà di questa settimana ha dovuto chiudere nuovamente le scuole primaria e media per la positività dei genitori di due alunni. Le scuole sono ancora chiuse.

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