La Nuova Sardegna

Le Usca in affanno ma arrivano i rinforzi

di Roberto Petretto
Le Usca in affanno ma arrivano i rinforzi

Temussi, commissario Ares: «21 sono sufficienti, ma servono più medici» Le cooperative sociali chiedono maggiore attenzione per i più deboli

19 novembre 2020
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SASSARI. Ci sono storie oltre le cifre, oltre le polemiche. Le storie di chi si è ammalato e non ce l’ha fatta, di chi è uscito dall’incubo, ma anche di chi, magari fresco di laurea, viene proiettato in una realtà che, all’inizio del corso di studi, avrebbe visto come uno scenario da disaster movie più che come prospettiva professionale. Eppure centinaia di giovani (ma anche non giovani) medici in questi giorni stanno prendendo servizio in ospedali e Unità speciali di continuità assistenziali. Spediti al fronte a combattere una guerra mai vista. Per la verità l’esercito si sta ancora organizzando. Il commissario dell’Ares, Massimo Temussi, al telefono è cortese ma fa capire di essere sommerso dal lavoro: «Guardi, sto cercando di trovare posti letto, di sistemare i medici». E proprio sull’organizzazione delle Usca, le unità di pronto intervento chiamate a dare la prima risposta all’emergenza sul territorio, sono in sofferenza: «Quante sono? Sono 21, ma non è tanto il loro numero che è importante. 21 Usca potrebbero essere anche sufficienti. Bisogna potenziare gli organici delle Usca, con un numero maggiore di medici».

Quale sia il quadro attuale della dotazione di personale delle Unità speciali è difficile dirlo anche per il commissario dell’Ares: «Ci stiamo lavorando proprio in queste ore, a breve avremo un quadro più completo». I rinforzi, come è stato detto negli ultimi giorni, stanno arrivando in queste ore. 232 medici che hanno firmato il contratto con la Regione e che stanno prendendo servizio dove c’è più bisogno. Nei reparti degli ospedali, nei pronto soccorso, nelle Usca, appunto.

In alcuni territori i rinforzi stanno arrivando, ma manca ancora il quadro d’insieme, come ha ammesso lo stesso commissario dell’Ares. Da tutta l’isola arrivano sollecitazioni a fare presto. Anche le associazioni della cooperazione sociale (Legacoop-Legacoopsociali, Federsolidarietà–Confcooperative e Agci-Solidarietà e le organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fp) dopo un incontro con la Regione, chiedono il potenziamento di Usca e Cure domiciliari integrate per «dare copertura alle necessità delle persone più deboli e anziane ospitate nelle strutture per anziani o abitanti nel proprio domicilio».

Le cooperative sociali avanzano una serie di richieste e di proposte, ma l’incontro con la Regione non ha prodotto rassicurazioni importanti.

Anche l’opposizione preme, alla vigilia della discussione sulla mozione di sfiducia sul presidente Solinas. «L’assessore alla sanità Nieddu ci deve spiegare, dati alla mano, quante Unità speciali di continuità assistenziale sono state attivate in Sardegna per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid - chiedono in una interrogazione (primo firmatario Roberto Deriu) i consiglieri regionali del Pd - e dove si trovano. Vogliamo anche sapere se la Regione ha sottoscritto la convezione con i medici di medicina generale per provvedere ai tamponi».

C’è anche chi chiede che vengano ampliate le competenze delle Usca: il consigliere regionale del M5S, Michele Ciusa, è il primo firmatario di una mozione che impegna il presidente della Regione, la Giunta e l'assessore alla Sanità «ad attivarsi affinché le squadre Usca siano messe nelle condizioni di decidere quali pazienti possano uscire di casa in quanto guariti dal Covid». I ritardi nel rilascio dei nulla osta sarebbero causati principalmente dai tempi lunghi di lavorazione delle pratiche: «Questo collo di bottiglia - dice Ciusa - può essere superato consentendo alle squadre Usca di rilasciare autonomamente le autorizzazioni all'uscita in caso di guarigione accertata.

Ma c’è un problema di comunicazione che va risolto: i medici delle squadre Usca per poter comunicare con gli Uffici dell'igiene pubblica utilizzano gli stessi canali in uso ai cittadini. «Canali ovviamente congestionati. Deve essere attivata con urgenza una corsia preferenziale per consentire alle squadre Usca di trasmettere i dati con rapidità».

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