La Nuova Sardegna

La moglie uccisa dal virus: lui si suicida il giorno dopo

di Luciano Onnis
La moglie uccisa dal virus: lui si suicida il giorno dopo

Tragedia a Gonnosfanadiga: anche l’uomo, 71 anni, era risultato positivo A Macomer due anziani coniugi muoiono a 10 giorni di distanza l’uno dall’altra

20 novembre 2020
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GONNOSFANADIGA . L’altro ieri la moglie 64enne, positiva al Covid-19, è morta nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, in cui era stata ricoverata già in precarie condizioni. Ieri pomeriggio il marito 71enne, anche lui positivo al Sars-Cov-2 e in isolamento fiduciario, si è tolto la vita sparandosi un colpo di arma da fuoco in aperta campagna. Una tragedia nella tragedia, con un disperato gesto d’amore come epilogo. La morte della compagna di una vita si era portata via anche la voglia di vivere del marito, un uomo con il cuore straziato dal dolore, amplificato dall’impossibilità di non esserle stato accanto durante il ricovero e di non aver potuto né assistere né vedere e accarezzare la sua compagna di vita nel momento in cui se ne stava andando in solitudine, in un letto d’ospedale sigillato dalle norme anti contagio. La coppia aveva già superato un momento di grandissima difficoltà: la donna, un anno fa, aveva subito un importante intervento chirurgico al cuore, ma si era ripresa senza apparenti conseguenze e la loro vita era proseguita senza troppe preoccupazioni, fino all’incontro con il virus.

La coppia ha una sola figlia, sposata, che ha assistito il padre nella sua lotta domiciliare contro il Sars-Cov-2. Il virus, che pare avesse contratto di recente, non ha avuto la stessa delicatezza con la donna 64enne che sin da subito è stata colpita in maniera più violenta, al punto da rendere necessario il ricovero in terapia intensiva nell’ospedale Covid Santissima Trinità. Mentre il consorte era in isolamento fiduciario a casa, assistito senza contatti diretti dalla figlia, la donna era sola in ospedale. Come purtroppo capita spesso di questi tempi. Ovviamente entrambi, padre e figlia, hanno patito la grande sofferenza di non poter essere vicini alla moglie e madre, di cui avevano però alcune indicazioni di massima sul quadro clinico, purtroppo per nulla confortanti. Sapevano che le condizioni erano critiche. Poi, l’altro ieri, è arrivata la notizia che mai avrebbero voluto ricevere: la loro amata se n’era andata per sempre. Sono state ore di strazio quelle trascorse dopo la dolorosa comunicazione arrivata dall’ospedale. L’uomo si è sentito perduto e probabilmente ha iniziato a pensare che senza la sua metà, la vita non avrebbe più potuto avere un senso. Poi, nel tardo pomeriggio di ieri, la decisione drammatica. Una scelta maturata nello spazio di una notte e un giorno che lo ha convinto a mettere fine alla sua esistenza. Allora il 71enne ha preso il fucile da caccia e si è allontanato dalla sua abitazione, raggiungendo l’aperta campagna. Prima di premere il grilletto è arrivato in stradina sterrata, dove ha impiegato un solo istante ha fare quello che sicuramente aveva pianificato nelle ore precedenti. L’anziano è stato trovato da uno dei familiari che lo stavano cercando quando hanno saputo che non era in casa nonostante non potesse uscire. L’uomo si è rivolto ai carabinieri della compagnia di Villacidro, a cui ha denunciato il tragico episodio.

Il virus ha distrutto anche un’altra storia d’amore. Si tratta di una donna di 79 anni di Macomer, uccisa mercoledì dal Covid-19. Appena una settimana prima era morto il merito, 85 anni, sempre per colpa dell’infezione. Gli anziani erano entrambi ricoverati all’Ospedale San Martino di Oristano. La notizia è stata diffusa dal sindaco, Antonio Succu: «Mi addolora comunicare che il maledetto Covid 19 ha portato via un'altra nostra cara concittadina. Dedichiamo a lei un fiore selvatico – ha scritto il sindaco su Facebook allegando una fotografia– perché amava tanto la natura. Il Signore la accoglierà in Paradiso»

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