La Nuova Sardegna

L'allarme della Uil: Tirrenia chiude le tratte in convenzione e licenzia dal 1° dicembre

L'allarme della Uil: Tirrenia chiude le tratte in convenzione e licenzia dal 1° dicembre

William Zonca della Uiltrasporti: la compagnia decisa a causa dell'incertezza sulla proroga degli accordi sulla continuità territoriale marittina. La Cgil sollecita soluzioni immediate. Reazioni dure anche da Solinas e dal sindaco di Cagliari Truzzu

21 novembre 2020
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CAGLIARI. Tirrenia chiude dall'1 dicembre tutti i collegamenti in convenzione con la Sardegna e annuncia centinaia di licenziamenti «a causa della situazione di incertezza in merito alla proroga della Convenzione del servizio di continuità territoriale marittima».

Lo fa sapere William Zonca segretario generale della Uiltrasporti dell'Isola che annuncia la mobilitazione e chiede un intervento del ministero dei Trasporti e della Regione Sardegna: «Non possiamo permetterci una ulteriore riduzione dei collegamenti con la Penisola perché è a rischio l'economia di un intero territorio».

In particolare, senza risposte sulla convenzione, saranno chiuse le tratte Genova- Olbia-Arbatax, Napoli- Cagliari, Cagliari-Palermo, Civitavecchia-Arbatax- Cagliari. Stop anche alla Termoli-Tremiti.

Sulla questione interviene anche la Cgil. «La notizia che il gruppo di Onorato Moby Cin Tirrenia potesse interrompere tutte le tratte non remunerative era nell'aria. Già da tempo il gruppo minacció quello che adesso pare sia realtà. La questione però non può essere gestita e governata in questo modo» . Lo sostiene il segretario generale Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu.

.«Il Governo e la stessa Regione non possono fare da spettatori lasciando che un armatore che ha goduto di 72 milioni all'anno metta a rischio migliaia di persone e lasci senza collegamenti la Sardegna- aggiunge - Che la convenzione fosse scaduta e che fosse in proroga lo si sapeva da tempo. Per questo ho chiesto un intervento risolutore. Ma nessuno si è mai preoccupato. - attacca - Anzi, la Regione ha giocato a scarica barile. Infatti, è vero che la competenza di questa materia è del governo ma, la Regione avrebbe a sua volta dovuto incalzare, prendentando ipotesi di collegamenti da e per la nostra isola rispetto alle necessità di mobilità delle persone e delle merci». «Adesso si dovrà agire in emergenza - chiosa il segreterio Filt - per scongiurare nell'imminente periodo festivo un vuoto di collegamenti che comprometterebbe realmente una grande parte della economia sarda nonché un vero e proprio isolamento».

Reazioni anche da parte del sindaco di Cagliari. «La continuità territoriale deve essere garantita per tutti i cittadini sardi, tutti i giorni dell'anno _ dice Paolo Truzzu _. Non è una gentile concessione ma un diritto costituzionale spesso e volentieri mortificato da giochi sulla pelle dei normali cittadini».

Truzzu ha ricevuto da Tirrenia la lettera con la quale ha annunciato l'interruzione di alcuni collegamenti da e per la Sardegna a partire dall'1 dicembre. «Non entro nel merito della questione - sottolinea il primo cittadino - ma giudico inaccettabile che i cittadini sardi vengano praticamente sequestrati, a partire, come dice Tirrenia, dal primo dicembre. Auspico, nel frattempo che si compiano i passi circa il rinnovo della convenzione che garantisce la continuità territoriale, che venga confermata la sacrosanta possibilità a tutti i cittadini sardi di muoversi come e quando si vuole».

Duro l'intervento del governatore Solinas. «Chiediamo da tempo al Governo di procedere alle gare ad evidenza pubblica per definire un nuovo modello di continuità che dia certezze al diritto alla mobilità dei sardi, con frequenze e tariffe adeguate. Non possiamo assistere a questo immobilismo assoluto, di chi - con esclusiva competenza - non procede agli adempimenti delle nuove procedure di evidenza pubblica e non formalizza nemmeno le proroghe degli oneri di servizio pubblico alle porte della stagione invernale, mettendo così a rischio i collegamenti per passeggeri e merci nel periodo in cui l'offerta di trasporto è minore».

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