Coronavirus, Battiston: «La Sardegna raggiungerà il picco prima di Natale»
Lo indicano i calcoli eseguiti dal fisico dell'Università di Trento e basati sui dati forniti dalla Protezione civile
ROMA, 23 NOV - La curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia è ormai molto vicina al picco, previsto fra il 26 e il 27 novembre con circa 830.000 casi positivi che potrebbero dimezzarsi per Natale, anche se il numero resterà comunque molto alto e richiederà la massima attenzione. Lo indicano i calcoli eseguiti dal fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, e basati sui dati forniti dalla Protezione civile. I calcoli indicano inoltre che è stato raggiunto il picco delle ospedalizzazioni, con un totale di oltre 38.200 ricoveri compresi quelli nelle unità di terapia intensiva. Queste ultime potranno invece raggiungere il picco nei prossimi tre o quattro giorni.
Se il picco a livello nazionale è previsto fra il 26 e il 27 novembre, le regioni lo stanno raggiungendo in ordine sparso. I calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, indicano infatti che Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte, per esempio, hanno già raggiunto il picco in questi giorni, mentre per il 27 potrebbe essere la volta di Veneto, Campania, Marche, Molise e provincia autonoma di Trento; provincia di Bolzano e Campania potrebbero arrivarci a fine mese, Lazio, Emilia Romagna e Basilicata nei primi giorni di dicembre, mentre Sardegna, Abruzzo, Friuli, Sicilia e Puglia dovranno aspettare oltre metà dicembre. Valle d'Aosta, Calabria e Umbria non hanno dati che consentano di fare previsioni.
«Siamo di fronte a una situazione diversificata regione per regione per raggiungere il momento in cui l'indice di contagio Rt è minore di 1, a testimonianza del fatto che il livello di sviluppo della pandemia nelle varie regioni è diversa, anche considerando la risposta dei sistemi sanitari. L'analisi - ha rilevato il fisico - si basa solo sul momento in cui si raggiunge l'indice Rt minore di 1: più tardi questo accade, peggiore è la situazione».
I calcoli indicano infine che a livello nazionale sarà necessario ancora tempo per scendere a valori confrontabili con quelli di settembre, ci arriveremo a gennaio. La sfida, ha concluso Battiston, è imparare a usare i dati sull'andamento dell'epidemia per anticipare le situazioni generate dall'allentamento dei parametri: «Oggi abbiamo già indicazioni su che cosa accadrà fra un mese e imparare a calcolare che cosa questo comporta per evitare costi umani e sociali enormi». (ANSA).