La Nuova Sardegna

Covid, Cna: in Sardegna l'artigianato artistico è al collasso

Artigianato artistico, immagine di repertorio
Artigianato artistico, immagine di repertorio

Appello all'assessore regionale Chessa

24 novembre 2020
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CAGLIARI. È una situazione al collasso quella dell'artigiuanato artistico della Sardegna. L'allarme viene lanciato da Cna che parla di quattrocento aziende e circa seicento addetti «in balia di una crisi senza precedenti dovuta alle restrizioni legate al coronavirus e a una stagione turistica deludente». L'organizzazione lancia quindi un appello perché venga predisposto un bonus a favore degli artigiani che, nel 2020, hanno subito una significativa diminuzione del fatturato rispetto al 2019. Nei giorni scorsi Peppino Mele, presidente della Cna Artistico e Tradizionale Sardegna, ha lanciato una sollecitazione in tal senso alla Regione in una lettera indirizzata all'assessore all'Artigianato, Turismo e Commercio Gianni Chessa in cui chiede un sostegno al comparto a ai lavoratori.

«Gli artigiani del settore normalmente partecipano a delle manifestazioni fieristiche, molte delle quali anche aperte ai consumatori oltre che ai buyer che, come è noto, quest'anno sono state annullate o rinviate a data da destinarsi con un arco temporale di incertezza, lunghissimo», scrive Mele, evidenziando come le prossime festività natalizie «saranno orfane delle iniziative di piazza che normalmente animavano i nostri paesi e città e che facevano da traino all'attività commerciale, permettendo incassi significativi. Nel complesso, vista anche la paura diffusa del contagio e la tendenza ad acquistare online oggettistica di produzione extraregionale o estera, questo Natale si presenta tra i più funesti, da ogni punto di vista».

Il settore - evidenzia la Cna Artistico e Tradizionale - ha dovuto rinunciare quest'anno a una serie di eventi privati come cerimonie civili e religiose che normalmente portavano con sé l'acquisto di oggetti regalo, di allestimenti e decori. In sintesi, il 2020 è stato sinora un anno infausto dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale. «Tutti i settori vivono un momento drammatico, pur con dei distinguo, ma nel nostro caso, la chiusura di una bottega artigiana non è solo un fallimento per la collettività tutta, è anche un pezzo di storia, di cultura e di identità della regione, che sparisce. Un danno che non ci possiamo permettere», scrive Peppino Mele che chiede all'assessore Chessa di valutare l'ipotesi di devolvere al settore artistico e tradizionale gli stanziamenti di bilancio già destinati alle fiere (un esempio per tutti L'Artigiano in Fiera, ma anche la IHM di Monaco di Baviera)«. (Ansa).

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