La Nuova Sardegna

Lo studio 

I sardi sembrano più protetti contro il virus grazie ai loro geni

I sardi sembrano più protetti contro il virus grazie ai loro geni

CAGLIARI. Indice Rt tra i più bassi d’Italia e mortalità al 2% per chi è colpito dal coronavirus, ovvero la metà della percentuale nazionale. Bassa anche la positività agli anticorpi anti-Sars-Cov-2...

24 novembre 2020
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CAGLIARI. Indice Rt tra i più bassi d’Italia e mortalità al 2% per chi è colpito dal coronavirus, ovvero la metà della percentuale nazionale. Bassa anche la positività agli anticorpi anti-Sars-Cov-2 nella popolazione sarda, pari allo 0.3%. Dati che non lasciano tranquilla una Sardegna comunque alle prese con una insufficiente organizzazione della sua sanità, ma si tratta di numeri che hanno incuriosito gli studiosi, spinti a chiedersi: è possibile che gli abitanti dell’isola siano meno suscettibili a infettarsi? La ricerca Corimun, eseguita in collaborazione tra l’università degli studi di Cagliari, l’Ats e l’associazione per l’avanzamento della ricerca sui trapianti, ha fornito parziali conferme: non ci sarebbero solo le chiusure, il distanziamento favorito dalla scarsa densità abitativa e dall’uso ridotto di mezzi pubblici, alla base della minore incidenza della pandemia tra i sardi. Lo studio si è chiesto se abbiano dato una mano anche fattori clinici e immunogenetici, considerando che la popolazione sarda, complice l’insularità, ha caratteristiche genetiche omogenee e peculiari. Il progetto di ricerca Corimun è coordinato da Roberto Littera, immunogenetista, dai docenti dell’ateneo cagliaritano Marcello Campagna (medicina del lavoro), Andrea Perra (patologia generale) e Luchino Chessa (medicina interna), e Silvia Deidda e Goffredo Angioni, pneumologa e infettivologo del Santissima Trinità. Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Immunology e ha preso in considerazione persone infettate, di cui oltre il 20% con malattia polmonare medio-severa e il restante asintomatico o pauci-sintomatico, confrontati con un gruppo di controllo di individui sani.

Gli studi si sono concentrati sull’analisi del Sistema HLA, alla base della produzione di molecole fondamentali nella regolazione del sistema immunitario verso le infezioni e i tumori. È emerso che tra gli infettati è assente un particolare assetto genetico caratteristico dei sardi, una sequenza ancestrale di geni denominata aplotipo esteso HLA-A*02, B*58, C*07, DR*03, che sembra protettivo verso l’infezione. Protettiva anche un’altra caratteristica diffusa nell’isola, essere portatori di beta-talassemia e aver effettuato la vaccinazione influenzale la scorsa stagione. Decisivi anche la presenza dell’allele HLA-DRB1*08 e la carenza dell’enzima G6PDH, che determina il favismo. Il lavoro, col contributo della Fondazione di Sardegna, è solo all’inizio. (a.palmas)

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