Tutelare la nostra salute combattendo le fake news
di Roberto Petretto
La campagna di informazione dell’Aou di Cagliari contro l’abuso di antibiotici. Il direttore Sorrentino: «Se usati male possono rappresentare un pericolo»
26 novembre 2020
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SASSARI. Sì ad un uso oculato, no a all’abuso indiscriminato: gli antibiotici sono stati determinanti per migliorare le nostre esistenze e le nostre aspettative di vita, ma il loro utilizzo incontrollato ne sta minando l’efficacia. Ecco perché l’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, con il sostegno dell’assessorato regionale alla Sanità, ha voluto avviare una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di antibiotici. «Ogni farmaco, preso quando non c’è bisogno, è uno spreco - dice Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Aou -. Ma un abuso di antibiotici non è soltanto uno spreco: può rappresentare un pericolo. Perché l’antibiotico uccide i batteri: prima quelli più sensibili, mentre quelli più forti resistono. E diventano più resistenti. Non a caso si parla di infezioni ospedaliere: nelle corsie di ospedale, tra antibiotici e disinfettanti, i germi diventano più resistenti e più pericolosi».
In casa, in famiglia, non bisogna fare lo stesso errore sottoponendo l’organismo a un “bombardamento” di antibiotici. A meno che non sia strettamente necessario: «Utilizzare un antibiotico su una malattia virale - dice Sorrentino - non serve. Inoltre si eliminano i germi più deboli, che sono anche antagonisti di quelli più forti».
Nemici invisibili che hanno la capacità di rafforzarsi, di diventare più resistenti. Costringendo la ricerca a trovare armi sempre nuove e sempre più potenti. «Un tempo la sifilide si curava con un’iniezione di pennicillina - ricorda ancora il direttore dell’Aou -. Ora non basta più, servono farmaci più forti».
Il dottor Sorrentino fa poi chiarezza su un aspetto: perché i medici prescrivono gli antibiotici anche a persone ammalate di Covid? «Perché è una malattia pericolosa. Su una banale influenza l’antibiotico non va usato. Ma nel Covid all’infezione virale si può sommare un’infezione batterica. Quindi il quadro può diventare ancora più complesso. È meglio non rischiare una sovrapposizione». Per il resto servono moderazione e niente cure “fai da te”. «Il professor Cao ci diceva sempre: “guai a voi se date antibiotici”. La bomba atomica va usata solo quando serve».
Ecco quindi la campagna di sensibilizzazione che coinvolge medici, farmacie e utenti: «A volte i pazienti si fanno ordinare i medicinali e poi li mettono nel cassetto. Li tirano fuori quando ritengono sia giusto, senza controllo. Ecco perché la campagna deve coinvolgere tutti. C’è uno straordinario bisogno di informazione corretta. Ci troviamo di fronte a una marea di fake news che disorientano gli utenti. Per questo ci siamo buttati a capofitto in questa opportunità. Vogliamo riuscire a dare un’informazione corretta e questo è solo un tema. In futuro lavoreremo anche su altri argomenti».
L’inziativa coinvolge anche i farmacisti: «Abbiamo una convenzione con Federfarma per la distribuzione di opuscoli informativi», ricorda Sorrentino.
Un altro rischio arriva da una possibile assunzione indiretta: in alcuni allevamenti animali viene fatto un uso massiccio di antibiotici: «È importante fare attenzione a dove acquistiamo. Qualche sconsiderato fa abuso di antibiotici e estrogenici».
La campagna ha dei testimonial d’eccezione: la Dinamo, il coah Pozzecco e il play Spissu: «Il presidente Sardara è stato un figo micidiale - conclude il direttore dell’Aou di Cagliari -. Poi Pozzecco è un attore nato. Il testimonial è importante, le persone si riconoscono. Il nostro responsabile della comunicazione, Fabrizio Meloni si è inventato una campagna che attira l’attenzione».
In casa, in famiglia, non bisogna fare lo stesso errore sottoponendo l’organismo a un “bombardamento” di antibiotici. A meno che non sia strettamente necessario: «Utilizzare un antibiotico su una malattia virale - dice Sorrentino - non serve. Inoltre si eliminano i germi più deboli, che sono anche antagonisti di quelli più forti».
Nemici invisibili che hanno la capacità di rafforzarsi, di diventare più resistenti. Costringendo la ricerca a trovare armi sempre nuove e sempre più potenti. «Un tempo la sifilide si curava con un’iniezione di pennicillina - ricorda ancora il direttore dell’Aou -. Ora non basta più, servono farmaci più forti».
Il dottor Sorrentino fa poi chiarezza su un aspetto: perché i medici prescrivono gli antibiotici anche a persone ammalate di Covid? «Perché è una malattia pericolosa. Su una banale influenza l’antibiotico non va usato. Ma nel Covid all’infezione virale si può sommare un’infezione batterica. Quindi il quadro può diventare ancora più complesso. È meglio non rischiare una sovrapposizione». Per il resto servono moderazione e niente cure “fai da te”. «Il professor Cao ci diceva sempre: “guai a voi se date antibiotici”. La bomba atomica va usata solo quando serve».
Ecco quindi la campagna di sensibilizzazione che coinvolge medici, farmacie e utenti: «A volte i pazienti si fanno ordinare i medicinali e poi li mettono nel cassetto. Li tirano fuori quando ritengono sia giusto, senza controllo. Ecco perché la campagna deve coinvolgere tutti. C’è uno straordinario bisogno di informazione corretta. Ci troviamo di fronte a una marea di fake news che disorientano gli utenti. Per questo ci siamo buttati a capofitto in questa opportunità. Vogliamo riuscire a dare un’informazione corretta e questo è solo un tema. In futuro lavoreremo anche su altri argomenti».
L’inziativa coinvolge anche i farmacisti: «Abbiamo una convenzione con Federfarma per la distribuzione di opuscoli informativi», ricorda Sorrentino.
Un altro rischio arriva da una possibile assunzione indiretta: in alcuni allevamenti animali viene fatto un uso massiccio di antibiotici: «È importante fare attenzione a dove acquistiamo. Qualche sconsiderato fa abuso di antibiotici e estrogenici».
La campagna ha dei testimonial d’eccezione: la Dinamo, il coah Pozzecco e il play Spissu: «Il presidente Sardara è stato un figo micidiale - conclude il direttore dell’Aou di Cagliari -. Poi Pozzecco è un attore nato. Il testimonial è importante, le persone si riconoscono. Il nostro responsabile della comunicazione, Fabrizio Meloni si è inventato una campagna che attira l’attenzione».