La vita davanti a un pc, e ora speriamo di tornare presto in aula
La Dad ha fatto emergere le difficoltà economiche di molte famiglie
Prima del 5 marzo, la vita delle persone procedeva normalmente, poi è arrivato anche in Italia il virus che già circolava in altri Paesi del mondo. È scattato il lockdown che è andato avanti sino a maggio e i problemi si sono manifestati subito: tante persone hanno accusato depressione e sono dovute ricorrere alle cure di psicologi e psichiatri. Il Covid, che si presenta con sintomi simili alla influenza, ha provocato la morte di tantissime persone e causato lo stop delle attività economiche con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. A fare le spese della pandemia è stato anche il sistema scolastico. Infatti per gli studenti italiani dopo un breve periodo di assestamento è cominciata la Dad, cioé la didattica a distanza, che consiste nel seguire le lezioni da casa tramite dispositivi elettronici come computer, telefono o qualsiasi supporto in grado di sostenere una video lezione su Meet o su qualunque altra piattaforma adottata dalla scuola. La Dad ha ridotto al minimo il rapporto relazionale con i compagni di classe e con i professori ma bisogna riconoscere che ha consentito a noi di continuare a studiare mantenendo un legame con la scuola e i compagni grazie soprattutto al lavoro dei docenti che si sono impegnati a mandare avanti le attività scolastiche. Purtroppo, soprattutto nel primo periodo, la Dad ha colto molte famiglie impreparate. Non tutti avevano la possibilità di potersi permettere un pc o una connessione dati stabile visto che una buona parte degli studenti vive nelle zone interne dell’isola, in centri molto piccoli non raggiunti dalla fibra. Lo Stato ha promesso sussidi per l'acquisto dei pc e connessione dati ma non sempre la burocrazia ha permesso alle famiglie degli studenti di poter sopperire a questa mancanza. Poi è arrivata l’estate e la scuola si è preparata per poter iniziare l'anno scolastico in sicurezza. Purtroppo non è stato sufficiente perché già a settembre la curva dei contagi ha iniziato a risalire e il 3 novembre il Governo ha emanato l’ultimo dpcm nel quale si stabilisce, tra i vari provvedimenti, anche il ripristino della didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. Avendo già vissuto questa esperienza nei mesi precedenti, dal punto di vista dei mezzi tecnologici ci si è ritrovati più pronti. Ora dalle parole del premier Conte e della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sembrerebbe di capire che già dai primi di dicembre si potrà tornare tra i banchi, ovviamente continuando a rispettare le regole: su tutte la distanza, l’utilizzo della mascherina e l’igiene costante delle mani. La speranza è che questo rientro sia definitivo e che la didattica a distanza non sia più necessaria.