La Nuova Sardegna

Il vicino lo affumica e lui inonda il camino

di Luciano Onnis
Il vicino lo affumica e lui inonda il camino

Samassi, il fumo degli arrosti lo disturbava e così si è vendicato

03 dicembre 2020
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SAMASSI. Il fumo e gli odori delle salsicce e dei pesci arrosto che gli invadevano la casa, provenienti dalla canna fumaria del caminetto del vicino confinante, stavano diventando ormai una persecuzione. E così, dopo i vari tentativi di trovare una pacifica soluzione fra le parti andati (anche questi) in fumo, si è arrivati alle ritorsioni. Il presunto danneggiato, stanco di sopportare, non ha trovato di meglio che tappare a più riprese la parte terminale della canna fumaria del vicino, legandoci attorno buste della spazzatura che impedivano la fuoriuscita del fumo e lo respingevano di sotto.

Poi ecco una nuova tecnica: dal suo terrazzino ha infilato una pompa nel comignolo del "nemico" calandola per mezzo metro e l’ha collegata dall’altra parte a un rubinetto. Quando, nei giorni scorsi, nella casa a fianco è cominciato il rito delle salsicce arrosto, ha aperto il rubinetto e innaffiato ben bene dall’alto la canna fumaria, il caminetto e quanto stava arrostendo nella graticola.

Dallo stretto condotto, è sceso di tutto: una sorta di fanghiglia fatta di pezzi di fuliggine creatasi negli anni nelle pareti del camino e staccata dal getto d'acqua, foglie e ramoscelli putridi, pezzi di plastica. È finito tutto nel caminetto sottostante e, tra l'altro, addio anche alle salsicce in cottura sulla graticola. È scoppiato il finimondo e lo scontro fisico è stato evitato solo dalla separazione fisica delle abitazioni.

L’esilarante vicenda è comunque finita in caserma dove il danneggiato è andato a presentare denuncia. I militari hanno anche cercato di mettere pace fra i due contendenti e conciliare una soluzione, ma non c’è stato verso. La querela andrà avanti e sarà il giudice a stabilire torti e ragioni.

Una controversia che andava avanti da lungo tempo, salvo riesplodere con frequenza al ritorno della stagione fredda e l’accensione dei caminetti, nei quali spesso venivano arrostiti carni e pesci. Con il fuoco si sono riaccesi anche i vecchi dissapori fra il padrone 47enne della casa “affumicata” e l’affumicatore, più grande di dieci anni. Quest’ultimo si è sempre fatto forte del fatto che lui fosse in casa sua e che ritenesse di poter fare quel che gli pareva, liquidando il vicino con un semplicistico “chiudi porte e finestre e il mio fumo non ti entra in casa”. Sarà un giudice a dirimere i dubbi della vicenda.

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