La Nuova Sardegna

Piano Casa, Gianfranco Ganau: «Norma che azzera le tutele del territorio»

di Roberto Petretto
Piano Casa, Gianfranco Ganau: «Norma che azzera le tutele del territorio»

Il capogruppo del Pd risponde all’assessore Sanna: «Pronti a dare battaglia in Consiglio regionale»

03 dicembre 2020
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SASSARI. La legge sulla proroga del Piano casa dovrebbe arrivare in Consiglio entro l’anno. L’opposizione si prepara allo scontro in aula: «Siamo assolutamente contrari a quella che consideriamo come l’anticipazione di una vera e propria legge urbanistica che prevede una deregulation dei vincoli posti a tutela del territorio - dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Gianfranco Ganau -. Provvedimenti che vanno in senso opposto alla filosofia attuale, che punta a un basso consumo territorio. Norme che vanno in contrasto col Ppr, con possibilità di aumenti volumetrici anche entro la fascia costiera dei 300 metri».

L’assessore Sanna, sulle pagine de La Nuova, ha difeso il Piano dicendo che servirà a cancellare le brutture e non porterà una colata di cemento.
«Invece in questo piano ci sono delle azioni che noi riteniamo assolutamente inaccettabili. Ad esempio la possibilità di costruire in agro con lotto di un ettaro anche se non si è conduttori agricoli. È una norma che comporterebbe un enorme consumo del territorio e una distribuzione dell'urbanizzato con costi insostenibili per le amministrazioni comunali, chiamate a garantire servizi anche al di fuori dell'aggregato urbano. Quindi, il nostro giudizio è assolutamente negativo. Questa non è una proroga del Piano casa, ma una proposta provocatoria che non va verso una corretta gestione del territorio».

Sempre sulla Nuova, lo scrittore Marcello Fois ha avuto parole durissime sul Piano casa. Voi come pensate di ostacolare questa idea della maggioranza?
«Utilizzeremo tutti gli strumenti in possesso delle minoranze. Per contrastare questa legge o per correggerla, se ci sarà la disponibilità da parte della maggioranza a cambiare le storture di questo provvedimento. Un anno fa, la maggioranza di centrodestra aveva tentato una cosa del genere che però era arrivata fuori tempo massimo. Noi invece avevamo proposto una proroga in attesa della legge urbanistica. Il centrodestra ora ha ripresentato quell'idea e sembra deciso a portare avanti un provvedimento descritto come parziale, ma che invece è complessivo perchè interviene su diversi aspetti».

Non c'è nulla che possiate condividere in questo Piano? Ad esempio la possibilità per strutture alberghiere ormai obsolete di adeguarsi a nuovi standard qualitativi per restare sul mercato?
«Una proposta simile, che prevedeva un aumento volumetrico per l'attivazione di servizi migliorativi, non era andata in porto neanche nella scorsa legislatura, perché sottoposta comunque a forti critiche».

Il centrodestra difende le sue scelte sostenendo che non si può avere una Sardegna museo dove tutto è intoccabile. Cosa risponde?
«È una sciocchezza: sulle norme di tutela ambientale ci giochiamo la scommessa del futuro. D'altronde il piano casa attuale, di cui condividevamo la proroga, consente già una serie di interventi. Ma bisogna stare attenti alle scelte e tenere a mente quello che è successo a Bitti».

Il dibattito sull'urbanistica è molto acceso. L'opposizione ha un atteggiamento troppo morbido?
«No, non siamo stati morbidi. Siamo ancora in una fase di esame del testo da parte della commissione. Attendiamo il parere del Consiglio delle autonomie e poi credo che chiederemo il termine 10 giorni per proporre la relazione di minoranza. Una cosa è certa: faremo una battaglia consiliare fino in fondo. L'opposizione contro questo Piano casa sarà durissima».

Il presidente Solinas, a proposito della tragedia di Bitti, ha posto l’accento sulla burocrazia che rallenta i provvedimenti di messa in sicurezza del territorio...
«Questo è vero: troppe norme, troppi passaggi, troppi enti, quindi l'iter per gli interventi di mitigazione produce tempi lunghissimi che non corrispondono alle esigenze di messa in sicurezza. Troppi enti possono bloccare l’iter».

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