La Nuova Sardegna

La cucina gallurese si fa vegana

di Marco Bittau
La cucina gallurese si fa vegana

Manolo Sechi, chef del ristorante  “Gente di mare” a Golfo Aranci, in  un programma della tv israeliana insieme ad altri quattro colleghi

18 dicembre 2020
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Vegana non è stata mai, ma forse era solo questione di tempo. La cucina gallurese, tradizionalmente robusta, sanguigna e calorica, sfata i pregiudizi di ogni genere e spopola nella serie tv “Nadia Ellis – The vegan italian chef” appena andata in onda in Israele, dove è stata ideata e prodotta, e che presto si vedrà anche nel Belpaese. Protagonisti cinque super chef che vivono e lavorano tra Golfo Aranci, Olbia e Tempio e che, davanti alla sfida vegana, non hanno battuto ciglio e hanno superato l’esame a pieni voti.

Si tratta di Manolo Sechi chef del Gente di mare a Golfo Aranci, Stefano Azara dell’Officina del Gusto a Olbia, Daniele Sechi del Blù restaurant ancora a Golfo Aranci e del nuovo Purgatorio a Tempio, Filippo Fondatori dell’Abi d’Oru a Marinella e Manolo Leoni dello Squalo, ristorante in spiaggia a Olbia. Cinque eccellenze gastronomiche dove è facile superare l’asticella terra-mare e spazzare via i luoghi comuni che vorrebbero le tavole galluresi piene soltanto di cozze alla marinara e di chiusoni. elle puntate della serie tv dedicate alla Gallura incanta Golfo Aranci. E non è solo per il paesaggio affascinante che ha fatto del piccolo paese di pescatori un presidio turistico eccezionale. La telecamera, infatti, indugia sulla combinazione colorata e invitante preparata da Manolo Sechi nella cucina del Gente di mare, il ristorante di Antonio e Gianluca Fasolino, affacciato sul lungomare. Non un semplice piatto, piuttosto un vero e proprio percorso culinario vegano. La produttrice della serie tv, Nadia Ellis, chef milanese che da anni vive e lavora a Tel Aviv, è rimasta letteralmente incantata. Sechi – sassarese con esperienze maturate al Four seasons di Milano, in Sicilia e poi in America, al sole di Miami – ha incassato i complimenti e ora si gode il successo internazionale. «Ho scelto di presentare una proposta completa, con antipasto, primo, secondo e dessert – racconta lo chef, entusiasta – la sfida era interpretare in salsa vegana la nostra cucina tradizionale, così ho puntato su prodotti tipici e di qualità profondamente legati alla cucina sarda. È il caso delle lorighittas, tradizionale pasta sarda lavorata a mano, in casa, che io utilizzo normalmente in ristorante. In questa occasione le ho cucinate con una crema di zucca e farro con sopra una terra di cereali. Oppure il riso rosso di Scano Montiferro, altro prodotto tipico dell’isola».

«Ho completato il percorso – aggiunge Manolo Sechi – con il finocchietto marino scottato in padella e servito caldo, quindi le favette sarde e le gocce di yogurt alla verza rossa. Non poteva mancare il dolce, così ho puntato su un fico impanato e servito con zucchero di canna». Insomma, una nuova frontiera della cucina tradizionale che nella sua declinazione vegana sarà comunque alla portata di tutti gli ospiti del ristorante, nel senso che i piatti cucinati e presentati in tv saranno comunque disponibili per chi li richiede. La serie «Nadia Ellis – The vegan Italian chef» è stata commissionata dall’ambasciata italiana in Israele, dall’Enit e dalla camera di commercio israeliana. La produzione è stata affidata a Marco Tricomi, che è anche il regista. La serie stata trasmessa dal network israeliano Ananey communications e al termine di tutte le puntate si potrà vedere anche in Europa. Pieno supporto è stato dato dalle amministrazioni comunali di Golfo Aranci, Olbia e Tempio. Per loro uno spot gigantesco sulle bellezze del territorio: paesaggi mozzafiato indimenticabili, storia, cultura, tradizione e buona cucina. Anche vegana, naturalmente.

(nella foto: Manolo Sechi e Nadia Ellis)

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