Matrimoni in fumo per Covid cancellati nove su dieci
di Alessandro Pirina
Prima il lockdown, poi le restrizioni sugli invitati: tutti decidono di posticipare La wedding planner e il ristoratore: «Un disastro, il fatturato è crollato a picco»
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SASSARI. L’industria del matrimonio è in ginocchio. Il Covid ha affossato un settore che si basa tutto su contatti fisici e assembramenti. Su baci e abbracci, balli e trenini. Prima il lockdown ha portato alla cancellazione di tutte le cerimonie in programma da aprile a giugno. Poi la risalita dei contagi ha spento qualsiasi ipotesi di riscossa dei mesi autunnali. E a nulla è servito il bonus della Regione per incentivare gli sposi a fissare una nuova data entro il 31 dicembre. Senza contare poi che a ottobre uno dei vari Dpcm di Conte ha fissato in trenta il numero massimo di invitati. Un paletto troppo rigido per chi immaginava di ritrovarsi circondato da parenti e amici nel giorno più bello della sua vita. Meglio rinviare al 2021, anche se resta la grande incognita dettata da una pandemia di cui non si riesce ancora a individuare l’epilogo.
La wedding planner. Si parla di circa 5mila matrimoni annullati. Un salasso per un settore che ogni anno fattura 720 milioni. Elisa Mocci aveva in programma 13 cerimonie. Tutti di un certo standard, sia italiani che stranieri, da svolgersi in varie location dell’isola. Ma di questi non se n’è tenuto neanche uno. Tutti cancellati causa Covid. «Noi lavoriamo con un target abbastanza alto e dunque ne facciamo pochi – racconta la wedding planner sassarese che Elisabetta Canalis scelse per organizzare il suo matrimonio ad Alghero –. Nel 2020, dunque, ne dovevamo preparare 13. Di questi due sono stati definitivamente cancellati, mentre gli altri 11 sono stati rinviati al 2021». La maggior parte delle coppie ha preferito spostare il fatidico sì di un anno. Sperando che l’emergenza sanitaria sia solo un ricordo. Di certo non lontano, ma comunque un ricordo. «È ovvio che i clienti abbiano un po’ di timore che si ripeta la situazione della scorsa primavera, ma è più forte la voglia di lasciarsi alle spalle la delusione. Ovviamente ci siamo tutelati in termini contrattuali, prevedendo una clausola in caso di slittamento». Per Elisa Mocci il 2020 è stato un disastro dal punto di vista economico, ma lei ha cercato di reinventarsi creando una accademia on line per aspiranti wedding planner, la Emex Academy. «Il danno economico non è stato indifferente, il 70-80 per cento in meno. Senza contare che la nostra categoria non ha ricevuto alcun ristoro. Anzi, a tal proposito, abbiamo creato una associazione di categoria, la Federmep, che ha aperto un tavolo con il governo. Per quanto mi riguarda, essendo prima di tutto una imprenditrice, ho dato vita a una accademia on line, togliendo i miei dipendenti dalla cassa integrazione per coinvolgerli nel progetto. La scelta si è rivelata vincente: nei momenti di difficoltà bisogna avere il coraggio di reinventarsi».
Il ristorante. A essere danneggiata è l’intera filiera dei matrimoni. Dalle partecipazioni fino al lancio del bouquet. E dunque tipografie, fiorai, negozi di abbigliamento, agenzie di viaggio, negozi di articoli da regalo. E ovviamente i ristoranti, che nel 2020 hanno visto crollare a picco il fatturato. Il Luna Lughente è uno degli hotel-ristoranti più gettonati della zona di Olbia. Da aprile si apre la stagione dei matrimoni, almeno due ogni weekend, e va avanti fino a ottobre. «Quest’anno sarebbe stata un’ottima annata – dice Ivan Putzu, direttore della struttura, nonché titolare insieme al padre Mariano e al fratello Gianluca –. Da aprile a ottobre, con una pausa in estate quando privilegiamo l’attività ricettiva, avevamo tutte le date impegnate. Ma alla fine il 90 per cento dei matrimoni è saltato. Siamo riusciti a farne solo il 10 per cento verso settembre, quando il Dpcm lo consentiva. Coppie che avevano deciso di sposarsi e l’hanno fatto comunque, malgrado abbiano dovuto accontentarsi di feste meno numerose del solito». La maggior parte, però, ha preferito rinviare tutto. «Di questi il 60 per cento ha già fissato la data nel 2021, il restante 40 invece deve ancora stabilirla – spiega Putzu –. Chi magari doveva sposarsi lo scorso aprile aveva già affrontato molte spese ed è rimasto scottato. Probabilmente preferisce prendersi il sicuro e aspettare che la situazione sia più chiara». Lo stop ai matrimoni ha ovviamente influito sulle casse del Luna Lughente. «Abbiamo avuto un 90 per cento in meno di fatturato. L’assenza dei matrimoni si è sentita parecchio. Il nostro hotel ha 60 stanze, ma il ristorante ha 400 coperti. Noi investiamo molto sulla ristorazione e dunque sulla organizzazione di matrimoni». Tanto che in parte avevano riposto qualche aspettativa sul bonus nozze da 4mila euro della Regione, ma nessuno lo ha preso in considerazione. «Ho chiamato una a una le coppie interessate per fare presente questa possibilità – conclude Putzu –. “Guardate che se vi sposate entro il 31 dicembre c’è questo incentivo”. Ma la proposta non ha sortito alcun effetto. Quando si sceglie una data deve essere quella. Altrimenti meglio rinviare di un anno».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La wedding planner. Si parla di circa 5mila matrimoni annullati. Un salasso per un settore che ogni anno fattura 720 milioni. Elisa Mocci aveva in programma 13 cerimonie. Tutti di un certo standard, sia italiani che stranieri, da svolgersi in varie location dell’isola. Ma di questi non se n’è tenuto neanche uno. Tutti cancellati causa Covid. «Noi lavoriamo con un target abbastanza alto e dunque ne facciamo pochi – racconta la wedding planner sassarese che Elisabetta Canalis scelse per organizzare il suo matrimonio ad Alghero –. Nel 2020, dunque, ne dovevamo preparare 13. Di questi due sono stati definitivamente cancellati, mentre gli altri 11 sono stati rinviati al 2021». La maggior parte delle coppie ha preferito spostare il fatidico sì di un anno. Sperando che l’emergenza sanitaria sia solo un ricordo. Di certo non lontano, ma comunque un ricordo. «È ovvio che i clienti abbiano un po’ di timore che si ripeta la situazione della scorsa primavera, ma è più forte la voglia di lasciarsi alle spalle la delusione. Ovviamente ci siamo tutelati in termini contrattuali, prevedendo una clausola in caso di slittamento». Per Elisa Mocci il 2020 è stato un disastro dal punto di vista economico, ma lei ha cercato di reinventarsi creando una accademia on line per aspiranti wedding planner, la Emex Academy. «Il danno economico non è stato indifferente, il 70-80 per cento in meno. Senza contare che la nostra categoria non ha ricevuto alcun ristoro. Anzi, a tal proposito, abbiamo creato una associazione di categoria, la Federmep, che ha aperto un tavolo con il governo. Per quanto mi riguarda, essendo prima di tutto una imprenditrice, ho dato vita a una accademia on line, togliendo i miei dipendenti dalla cassa integrazione per coinvolgerli nel progetto. La scelta si è rivelata vincente: nei momenti di difficoltà bisogna avere il coraggio di reinventarsi».
Il ristorante. A essere danneggiata è l’intera filiera dei matrimoni. Dalle partecipazioni fino al lancio del bouquet. E dunque tipografie, fiorai, negozi di abbigliamento, agenzie di viaggio, negozi di articoli da regalo. E ovviamente i ristoranti, che nel 2020 hanno visto crollare a picco il fatturato. Il Luna Lughente è uno degli hotel-ristoranti più gettonati della zona di Olbia. Da aprile si apre la stagione dei matrimoni, almeno due ogni weekend, e va avanti fino a ottobre. «Quest’anno sarebbe stata un’ottima annata – dice Ivan Putzu, direttore della struttura, nonché titolare insieme al padre Mariano e al fratello Gianluca –. Da aprile a ottobre, con una pausa in estate quando privilegiamo l’attività ricettiva, avevamo tutte le date impegnate. Ma alla fine il 90 per cento dei matrimoni è saltato. Siamo riusciti a farne solo il 10 per cento verso settembre, quando il Dpcm lo consentiva. Coppie che avevano deciso di sposarsi e l’hanno fatto comunque, malgrado abbiano dovuto accontentarsi di feste meno numerose del solito». La maggior parte, però, ha preferito rinviare tutto. «Di questi il 60 per cento ha già fissato la data nel 2021, il restante 40 invece deve ancora stabilirla – spiega Putzu –. Chi magari doveva sposarsi lo scorso aprile aveva già affrontato molte spese ed è rimasto scottato. Probabilmente preferisce prendersi il sicuro e aspettare che la situazione sia più chiara». Lo stop ai matrimoni ha ovviamente influito sulle casse del Luna Lughente. «Abbiamo avuto un 90 per cento in meno di fatturato. L’assenza dei matrimoni si è sentita parecchio. Il nostro hotel ha 60 stanze, ma il ristorante ha 400 coperti. Noi investiamo molto sulla ristorazione e dunque sulla organizzazione di matrimoni». Tanto che in parte avevano riposto qualche aspettativa sul bonus nozze da 4mila euro della Regione, ma nessuno lo ha preso in considerazione. «Ho chiamato una a una le coppie interessate per fare presente questa possibilità – conclude Putzu –. “Guardate che se vi sposate entro il 31 dicembre c’è questo incentivo”. Ma la proposta non ha sortito alcun effetto. Quando si sceglie una data deve essere quella. Altrimenti meglio rinviare di un anno».
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