La Nuova Sardegna

Risale l’indice Rt, l’isola tra le regioni a rischio

Risale l’indice Rt, l’isola tra le regioni a rischio

Impennata nella trasmissibilità del Sars-Cov-2. A Bono l’amministrazione inasprisce le restrizioni

30 dicembre 2020
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SASSARI. Il 4 dicembre era il più basso d’Italia. Poco più di venti giorni dopo, però, le cose sono cambiate radicalmente e la Sardegna ha scalato la classifica degli indici Rt, superando regioni in cui la pandemia ha colpito più duramente di quanto ha fatto sull’isola. Per Rt si intende l’indice che quantifica la potenziale trasmissibilità di un virus, ovvero il numero delle persone contagiabili da un soggetto infetto. Se l’indice è uno, una persona infetta ne contagerà al massimo un’altra. Se l’indice fosse pari a due, significherebbe che ogni positivo - l’Rt si calcola solo sui soggetti sintomatici - ne contagerebbe due. Un motivo per cui sarebbe meglio contenere l’indice di trasmissibilità sotto l’uno. In ogni caso, dallo 0,61 rilevato il 4 dicembre, l’indice Rt stimato per il 27 dicembre è salito sino a quota 1. Un indice più alto di quello rilevato nella maggior parte delle regioni italiane tra cui Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Campania e Sicilia. Solo il Veneto ha un indice di trasmissibilità più alto (1,1). Non solo, nel rilevamento effettuato dal ministero della Salute su fonti della Protezione Civile, l’indice Rt dell’isola supera quello nazionale, stimato in 0,9. Al momento non è dato conoscere il motivo dell’impennata dell’indice Rt, anche se la zona gialla con cui l’isola ha convissuto sino all’inizio delle festività natalizie è tra la maggiori indiziate. Contenere i contagi, infatti, è chiaramente più complicato senza le limitazioni imposte, ad esempio, delle zone rosse. E, infatti, la Lombardia - zona rossa anche prima delle festività - ha registrato un calo dell’indice di trasmissibilità nonostante partisse da una situazione molto più complicata per quanto riguarda il numero di contagi giornalieri.

Il virus dunque continua a circolare e in alcune zone l’allarme è ormai a livelli di guardia. A Bono l’amministrazione comunale è stata costretta a prolungare fino al 17 gennanio la chiusura dellescuole e a vietare tutte le celebrazioni civili e religiose. Gli esercizi commerciali dovranno chiudere alla 19 e dalle 19,30 non sarà consentito uscire di casa.

Un altro dato che preoccupa è il numero di morti, altissimo negli ultimi bollettini e decisamente superiore a quello registrato in regioni con un numero di abitanti vicino a quello della Sardegna, come la Liguria. I 21 morti comunicati il 28 dicembre dall’unità di crisi della Regione ha superato quello comunicato dal Piemonte, che ieri ha registrato venti decessi ma con un numero di abitanti superiore di quasi tre volte. Il paragone non regge nemmeno con la Sicilia, 28 morti in 24 ore ma con una popolazione di circa 5 milioni di abitanti contro gli 1,6 che vivono in Sardegna.

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