La Nuova Sardegna

Un prestito da 350 milioni rafforza le casse della Saras

Massimo Moratti
Massimo Moratti

Maxi finanziamento garantito da Sace, la società assicurativa di Cassa Depositi e Prestiti, di proprietà del Tesoro

31 dicembre 2020
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CAGLIARI. L’anno industrialmente più buio per la Saras si chiude con una nuova ciambella di salvataggio che fornisce respiro ai conti della società, ma non risolve i problemi provocati dalla pandemia.

Ieri 30 dicembre Saras ha annunciato di aver firmato un contratto di finanziamento di 350 milioni di euro, assistito per il 70 per cento dell’importo dalle garanzie rilasciate da Sace (la società assicurativa di Cassa Depositi e Prestiti, di proprietà del Tesoro) destinato a rafforzare la struttura patrimoniale della società. Il finanziamento è stato organizzato e sottoscritto da un pool di istituti finanziari italiani, composto da Banco BPM, Intesa e UniCredit. L’operazione, riporta una nota Saras, si inserisce nel quadro di un «piano di consolidamento finanziario messo in atto da Saras per fronteggiare l’impatto dell’emergenza Covid-19, e, in linea con quanto previsto dal “Decreto Liquidità” del 9 aprile 2020 e dalla normativa Sace, sarà principalmente finalizzato a sostenere il capitale circolante della Società. Il finanziamento verrà erogato in un’unica soluzione e avrà scadenza 30 settembre 2024». Saras in questi mesi ha visto esponenzialmente crescere le posizioni negative, visto che a febbraio aveva acceso un altro prestito da 305 milioni. Molto sofferente la sua posizione finanziaria netta, che a settembre registrava un passivo di 413 milioni, e che invece a dicembre del 2019 risultava in positivo per 79 milioni.

Il prossimo appuntamento finanziario per i Moratti sarà a marzo del 2021, quando verranno presentati i conti del 2020, che oltre a registrare un rosso profondo hanno anche certificato per la prima volta il ricorso ad generalizzati ammortizzatori sociali, per contenere sino a giugno il costo del lavoro.

Al 31 dicembre del 2019 Saras aveva una liquidità pari a 431 milioni, oggi ridotta ai minimi termini. Da qui il ricorso al mercato prima con il bond di febbraio poi con quello analogo comunicato ieri. Nonostante i pesantissimi conti, che lasciano intravvedere un risultato negativo per il 2020 ben superiore ai 150 milioni di euro, l’azionista spera in una rapida inversione di tendenza dei conti. «Siamo fiduciosi – ha dichiarato Massimo Moratti, nella foto – che questo strumento, insieme alle importanti misure messe in atto da Saras per contenere gli impatti della pandemia, ci consentirà di dare un’altra prova della resilienza che ha sempre contraddistinto il nostro Gruppo, e di arrivare pronti a cogliere i primi segnali di ripresa, attesi nella seconda metà del 2021».(g.cen.)

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