La Nuova Sardegna

Il vaccino non ha colori sì bipartisan della politica

di Alessandro Pirina
Il vaccino non ha colori sì bipartisan della politica

Ex ministri, parlamentari, consiglieri, sindaci: è l’unica arma contro il Covid

07 gennaio 2021
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SASSARI. Se c’è una cosa che in questo momento mette tutti d’accordo è il vaccino. E non potrebbe essere altrimenti. Destra, sinistra, 5 stelle, ex ministri, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci parlano tutti la stessa lingua: il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid, e soprattutto non vediamo l’ora di poterla usare. Tra i politici sardi il verbo dei no vax è inesistente. Tutti aspettano con ansia il loro turno per voltare pagina, per chiudere i conti con una pandemia che ha stravolto il mondo intero. «Se potessi mi vaccinerei oggi, e anche di corsa – dice Beppe Pisanu, ex ministro dell’Interno –. Io credo che la vaccinazione non possa essere imposta, ma ci sono situazioni in cui, per esempio, il datore di lavoro per garantire la salute dovrà imporre il vaccino al dipendente che lavora insieme ad altri. Dunque, l’obbligo è da escludere in linea teorica, ma alla fine sul piano pratico si realizzerà. A mio avviso, comunque, sarà necessario fare campagne di persuasione, anche se credo che l’ostilità ai vaccini sia dettata soprattutto dai pregiudizi e il pregiudizio non è facile da rimuovere. Lo dice la parola stessa: chi ha pregiudizi non si affida al giudizio. C’è chi si oppone per ignoranza, chi per convinzioni strampalate, chi per un atteggiamento antiscientifico. Certo, la scienza non è infallibile, la verità scientifica è relativa, ma finché non viene dimostrato il contrario l’affermazione scientifica è valida». Anche lo storico leader referendario Mario Segni non ha dubbi sul vaccino. «Certo che lo farò. E spero che arrivi rapidamente per raggiungere al più presto l’immunità. Nella situazione che viviamo il vaccino è l’unica via d’uscita. E allo stesso tempo credo che sia molto esagerata la campagna sui no vax. È sempre esistita e sempre esisterà una quota di persone scettiche sull’efficacia del rimedio. Il vaccino ha una storia di indecisione e perplessità, ma questo non ha mai cambiato le cose. Al contrario si rischia una forma persecutoria al contrario. Oggi il problema non sono i contrari, ma se l’Italia ce la fa a vaccinare in fretta e bene. Sono più preoccupato dei pasticci di Arcuri che dei no vax».

Fan del vaccino senza se e senza ma è il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, anche perché lui ha incontrato il Covid sulla sua strada e non è stata un’esperienza facile. «Io mi fido della scienza, mi fido dei vaccini e inviterò i cittadini a farli. Il Covid è una malattia molto seria, sono morti tanti giovani, anche senza patologie. Io stesso ho avuto una brutta polmonite e sono stato fortunato. Non lo auguro a nessuno. Per questo dico: il vaccino è una grande speranza. Come sindaco inviterò le comunità a farlo, ma allo stesso tempo mi rivolgo alla Regione affinché prepari le sessioni di vaccinazione con una organizzazione logistica impeccabile». Anche in Parlamento, per una volta, si parla con una voce sola. «Appena toccherà a me lo farò volentieri – dice la deputata del Pd Romina Mura –. Il vaccino sarà la svolta, anche se nel lungo periodo. Nel breve spetta a noi continuare a osservare quelle regole che abbiamo più o meno rispettato in questi mesi. Io lo farò in autunno, forse a fine estate. Fino ad allora bisogna stringere i denti e continuare sulla strada intrapresa in questi mesi». «Io sono assolutamente per il vaccino e quando sarà il mio turno lo farò senz’altro – aggiunge il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis –. Intanto, invito tutti a seguire la profilassi indicata dall’Oms e dalla autorità sanitarie nazionali, anche perché con questo virus non si scherza. Bisogna usare tutti gli strumenti per farci uscire da questa situazione, senza mai abbassare la guardia, perché oltre al vaccino saranno fondamentali i comportamenti responsabili di ciascuno di noi». «Vaccinarsi è anche un segno di responsabilità civile – dice invece Nardo Marino, deputato del Movimento 5 stelle –. Dobbiamo uscire da questo incubo e tutti dobbiamo fare la nostra parte. Io farò il vaccino quando sarà il mio turno, giustamente hanno la precedenza chi ha patologie, gli operatori sanitari. Dall’inizio della pandemia sapevamo che la soluzione sarebbe stata il vaccino. Mettere in dubbio gli sforzi scientifica mi sembra folle. Prevarrà il senso di responsabilità».

Anche l’ex grillina Mara Lapia è sulla stessa lunghezza d’onda. «Non solo mi vaccinerò ma ritengo che tutti ci dovremo vaccinare – sostiene la deputata iscritta al Gruppo misto –. È un grande traguardo, l’unico modo per sconfiggere il Covid. A chi ha dubbi ricordo che i vaccini sono stati da sempre una grande conquista: dal vaiolo alla polio, fino a quelli fatti ai nostri figli, per i quali ci siamo sempre fidati. Non vedo perché non dovremmo fidarci oggi». Dello stesso tenore le parole di Lina Lunesu, senatrice della Lega. «Non sono favorevole all’obbligo, il vaccino deve essere facoltativo. Ma io sicuramente mi vaccinerò e lo stesso faranno i miei familiari, perché sarà importante raggiungere l’immunità di gregge. Questo virus è molto più forte di quelli a cui eravamo abituati e bisogna fare capire che è necessario vaccinarsi. In questi anni la ricerca è stata sottovalutata, invece bisogna crederci stanziando molte più risorse». «Il vaccino è l’unico sistema per combattere questo virus che non sembra andare via – aggiunge il senatore di Italia viva Giuseppe Luigi Cucca –. Purtroppo la Sardegna è l’ultima in Italia, ci sono ritardi che hanno anche una responsabilità centrale, ma ora è assolutamente necessario accelerare. Fosse stato possibile il vaccino io lo avrei già fatto».

«Io mi affido alla scienza e dunque non esiste soluzione migliore dei vaccini – dichiara Antonio Moro, presidente del Psd’Az –. Sono anni che sul tema ci sono polemiche e dispute, ma il vivere civile della società moderna si è fondato sui vaccini. Anche qualche decennio fa la gente aveva dubbi e perplessità sui vaccini, magari anche qualche effetto collaterale, ma poi abbiamo visto i risultati». «L’importanza di vaccinarsi è uno di quegli aspetti più facili da fare che da spiegare – aggiunge Francesco Agus, capogruppo in Regione dei Progressisti –. Quando in Sardegna il numero dei vaccinati sarà tale per fare capire cosa sta cambiando nella nostra vita anche molti scettici si ricrederanno. Forse già nelle prossime settimane, se verranno risolti i tanti problemi che attualmente ci sono, tutti gli operatori sanitari saranno vaccinati e chi entrerà in ospedale non rischierà di prendersi il Covid, potranno ripartire le visite, potranno svolgersi gli interventi bloccati da un anno. Credo che questa sarà la migliore pubblicità al vaccino». «Non si può essere contrari al progresso della scienza – conclude Francesco Mura, capogruppo di Fratelli d’Italia –. Il vaccino è necessario, ma io che sono un individualista dico no all’obbligo. Si deve lavorare sulla consapevolezza dell’importanza del vaccino, ma per convincere chi ha dubbi le istituzioni devono applicare la massima trasparenza in qualsiasi dettaglio di questa vicenda».

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